domenica 30 marzo 2008

L'ospite inquietante


L’altro giorno ero in visita ad un’amica per fare due chiacchiere e prendere insieme un caffè. Volevamo stare in allegria a farci due risate insieme. Dopo poco è arrivata una amica della mia amica, visibilmente stravolta ed agitata. L’abbiamo raccolta e rifocillata e lei ci ha raccontato che non riesce più a svolgere il suo lavoro, lei è insegnante, perché i ragazzi sono diventati un problema. Malgrado tutto, lei continua a fare il suo dovere, ma è veramente in crisi e preoccupata.
Di fronte alla sua agitazione, io e la mia amica, abbiamo cercato di capire cosa fosse avvenuto. A quel punto, lei ci ha raccontato il fatto per cui era stravolta. In una classe, un bulletto ha completamento cooptato tutti gli altri ragazzi, adottando gesti di disturbo provocatori ed estremi, come mostrare i genitali, bestemmiare, chiamare le insegnanti “puttane”, etc.
Qualche giorno prima, approfittando del fatto che una delle insegnanti era andata in segreteria per fare delle fotocopie, il bulletto ha avuto l’idea di costringere due ragazzi handicappati della classe ad avere un rapporto orale di fronte all’intera classe. Volevano riprenderlo con il telefonino e farne un filmato da caricare in YouTube.
Le due vittime dello scherzo, vanno presentati: il maschio con problemi di apprendimento e sospetto ritardo mentale e la femmina affetta da Sindrome di Down. Il ragazzo si è ribellato ad essere spogliato e la ragazza si è sottratta alla violenza dei compagni, piangendo e divincolandosi.
Il rientro in classe dell’insegnante ha poi impedito che la cosa andasse troppo oltre e che quindi il fatto avvenisse.
Il racconto ci ha lasciate interdette, ma ancora più l’informazione che l’avvenimento era accaduto in una seconda media ed i protagonisti erano bambini o ragazzi di 11/12 anni.
A quel punto la cosa è esplosa nella sua gravità, e tutti i genitori si sono dichiarati furiosi, sia quelli delle “vittime” che quelli dei complici della bravata. Sarebbe interessante sapere, se quei genitori hanno preso spunto dall’episodio per farsi qualche domanda, sarebbe interessante capire quali conclusioni ne abbiano tratte. Boh! Ai posteri l’ardua sentenza … come diceva il buon Lisander.
A quel punto la scioccata insegnante ha detto che in fondo anche le parolacce di fronte a quelle cose diventavano marginali … lei era impensierata, al mattino, nell’andare al lavoro. Lei era incapace di capire come potevano essere diventati così, quei ragazzi, come potevano essere così simili a degli alieni?
A questa domanda risponde Umberto Galimberti nel suo ultimo libro,”L'ospite inquietante. Il nichilismo e i giovani”. Riporto la recensione di Internet Book Shop Italia:
“ La tesi del libro, è che il mondo di oggi, in particolare quello dei giovani di oggi, sia pervaso dal nichilismo e dall’assenza di valori e di senso. Il nichilismo infatti è quell’ospite inquietante, ben descritto da Nietzsche a fine Ottocento, che oggi torna ad aggirarsi nella vita dei ragazzi e delle ragazze italiane, cancellando prospettive e orizzonti, intristendone le passioni e fiaccandone l’anima. In un mondo che funziona esclusivamente secondo le leggi della tecnica e del mercato, scrive il filosofo, i giovani si sentono disincantati e sfiduciati, si scoprono disinteressati alla scuola, emotivamente analfabeti, inariditi dentro. Solo il mercato sembra interessarsi di loro per condurli sulle vie del divertimento e del consumo, dove però – avverte Galimberti – “ciò che si consuma è la loro stessa vita, che più non riesce a proiettarsi in un futuro capace di far intravedere una qualche promessa”.
Questo stato di disagio fa sì che le famiglie si allarmino mentre risultano inefficaci i rimedi elaborati dalla nostra cultura sia nella versione religiosa, perché “Dio è davvero morto”, sia nella versione laica e illuminista, perché non sembra che la Ragione sia oggi il regolatore dei rapporti tra gli uomini. Nel deserto emotivo, creato dal nichilismo, attecchiscono secondo Galimberti i fenomeni di devianza giovanile noti alle cronache: il bullismo nelle scuole, le violenze degli ultrà negli stadi, l’ecstasy e le altre droghe nelle discoteche, i sassi gettati dal cavalcavia delle autostrade, sino ai gesti più estremi di terrorismo politico, di omicidio e di suicidio.
Ma come uscire da questo cupo scenario, che è per Galimberti innanzi tutto un problema culturale, e non psicologico e sociale? Come andare oltre il nichilismo? La soluzione c’è, scrive il docente di Venezia. E passa, manco a dirlo, ancora per Nietsche, quando ne La gaia scienza il grande filosofo tedesco scriveva: “La vita non mi ha disilluso. Di anno in anno la trovo sempre più ricca, più desiderabile e più misteriosa (…) La vita come mezzo di conoscenza. Con questo principio nel cuore si può non soltanto valorosamente, ma anche gioiosamente vivere e gioiosamente ridere”. La proposta di Galimberti è dunque quella di risvegliare e consentire ai giovani di dischiudere il loro segreto, spesso a loro stessi ignoto. Se gli adulti sapranno insegnare ai ragazzi l’”arte del vivere”, come dicevano i Greci antichi, che consiste nel riconoscere le proprie capacità, nell’esplicitarle e vederle fiorire secondo misura, allora con questo primo passo i giovani potrebbero innamorarsi di sé. E quell’”ospite inquietante”, messo finalmente alla porta, non sarebbe passato invano dalle loro esistenze. “
E’ un libro essenziale da leggere e riflettere.
Buona erranza.
Sharatan ain al Rami

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