venerdì 12 dicembre 2008

L’origine della natura centaurica



Il 1 novembre del 1977, l’astronomo americano Charles Kowal scoprì un piccolo pianeta con una orbita molto particolare, posizionato tra Saturno e Urano: qualche settimana dopo, lo chiamò Chirone. Dal diametro di circa 160 km e con un cammino instabile, Chirone impiega circa 50 anni per compiere una rivoluzione completa, e si presenta come un ondivago, con forti “inclinazioni” a farsi attirare verso Saturno o verso Urano.

Nel 1991, Chirone fu classificato come cometa catturata e, siccome gli astronomi non sanno se Chirone sia un asteroide oppure una cometa, per le sue misure e la sua composizione intermedia tra un corpo cometario e uno asteroideo, si è deciso di includerlo in entrambe le categorie. La sua posizione celeste, cioè le sue effemeridi, sono calcolate per il periodo compreso tra il 1500 a.C. al 4000 d.C. Il cammino irregolare di Chirone avviene su un orbita eccentrica, per cui incrocia talvolta sia l’orbita di Saturno, sia quella di Urano. Prima di essere definito una “cometa catturata”, era considerato un asteroide errante, lontano dalla “massa” della cintura di asteroidi che si trova fra Marte e Giove, che è una zona di transizione tra l’esterno e l’interno del sistema solare. Tale valore sarà assunto da Chirone con triplice significato: astronomico, astrologico e psicologico.

Mitologicamente Chirone è figlio di Urano, che si trasformò in cavallo per congiungersi con Filira, il cui nome significa “tiglio” - figlia di Oceano e Teti, le acque e terra primordiali – per sfuggire alla gelosia della moglie Era. La dea però scoprì gli amanti e Filira, piena di vergogna si nascose in una caverna, in cui diede alla luce un ibrido tra uomo e cavallo. Inorridita per avere dato alla luce un mostro, Filira rifiutò il figlio, che fu ignorato anche dal padre Urano. Chirone fu quindi adottato dal dio solare Apollo, in coerenza con l’ipotesi astronomica che fosse un astro errante attratto dal sistema solare (Apollo).

Il significato mitologico della natura centaurica è duale: cavallo nella parte inferiore e umano nella parte superiore, per questo abbiamo, il tipo centaurico che vede prevalere una potente parte istintiva e animale, incapace di controllo, amante dell’eccesso, prepotente, preponderante e prevaricatore, di indole crudele e, all’opposto, abbiamo il tipo centaurico della più elevata e pura spiritualità, di cui Chirone è sommo esempio.

Chirone fu addestrato da Apollo alla mantica e alla medicina, divenne medico, astrologo, amante di strategia militare e appassionato cacciatore. Delle raffigurazioni pittoriche antiche ce lo raffigurano coperto da un mantello stellato, in compagnia del suo cane; insieme cacciatore selvaggio e dio oscuro e misterioso. Nella sua grotta, Chirone educò molti figli di dei e di eroi: fu maestro di Achille e Giasone e padre adottivo di Asclepio, il quale fu tratto dal corpo della madre morente su ordine del padre Apollo ed affidato al centauro perché lo allevasse.

Chirone fu raffinato e sapiente, nobilissimo, elevato spiritualmente, maestro di pietà e di virtù. La sua nobiltà d’animo è dimostrata dal gesto di pietà che ebbe per i cani di Atteone. Ricordiamo che, i cani di Atteone sbranarono il loro stesso padrone, ingannati dalla sua trasformazione in cervo, da parte della dea Diana. I cani, dopo la morte del cervo, cercavano il loro padrone e andavano latrando dal dolore perché Atteone non ritornava. Chirone, piangendo la morte del discepolo Atteone, ebbe pietà della sofferenza di quegli animali, e formò con una nube un simulacro del morto, inviandolo ai cani per consolarli del loro dolore, tramite un’illusione. Questo mito dimostra la misericordia dell’illusione, qualora sia usata per lenire dolori insopportabili.

Colpito per disgrazia da una freccia di Ercole, avvelenata dal sangue dell’Idra, Chirone fu assalito da un dolore indicibile e si ritirò nella sua caverna, implorando di morire, ma la sua natura immortale glielo impediva, per cui rimase sospeso tra la vita e la morte, condannato a vivere con il suo dolore. Fu liberato quando Ercole uccise con una freccia l’aquila che dilaniava il fegato di Prometeo, perché offrì la sua immortalità per ridare la libertà al titano incatenato, che così potè ascendere all’Olimpo mentre la dea Eutanasia, la Buona Morte, liberava Chirone dalle sue atroci sofferenze.

La posizione di Chirone, nel sistema solare, è emblematica perché Chirone sta oltre Saturno-Crono (suo padre) e prima di Urano (suo nonno), letteralmente a cavallo tra l’antico mondo saturniano della necessità e della pesantezza e una futura e repentina rivoluzione uraniana, caratterizzata dalle manifestazioni elettriche della libertà e dell’ingegno inventivo.
Tra la conservazione di Saturno e la rivoluzione di Urano sta Chirone, ondeggiando astronomicamente ad incontrare ora l’una ora l’altra orbita, e oscillante psicologicamente tra le due tendenze interne.

In astrologia Chirone indica in quali ambiti avere cura di noi stessi, indica dove abbiamo bisogno di un maestro o di un terapeuta e in che modo, eventualmente, possiamo a nostra volta divenire maestri e terapeuti. La via di guarigione che ci indica è complessa e non priva di sofferenza, perché ci chiama a conoscere noi stessi senza negare la nostra intima e contraddittoria natura interiore, insieme vogliosa di cambiare, ma anche desiderosa di rimanere attaccata alla proprie abitudini: è un lavoro interno sull’asse conservazione/rivoluzione. Chirone chiede di districare quella dualità e di ritrovare l’unità del nostro essere, facendo una dolorosa separazione tra il reale e l’immaginario.

A livello medico Chirone insegna che, favorire la nascita è il primo compito della medicina, come pure aiutare a morire nel modo meno doloroso, ma consapevole e sereno, di una buona morte. L’etimologia della parola Chirone viene dal greco kheir, “mano”, e indica l’ abilità manuale cioè pratica dell’insegnamento, ed il potere maieutico del centauro offre una chiave morale, perché fa nascere le persone alla consapevolezza attraverso l’insegnamento e l’esempio.

Chirone rappresenta anche il terapeuta e il maestro spirituale di cui ognuno è alla ricerca, come pure insegna a divenire noi stessi maestri dell’arte di cui siamo carenti; l’esempio offerto è quello del Mahatma Gandhi che ebbe un Chirone in Ariete, foriero di personalità solitamente dominatrici, violente ed egocentriche, ma che seppe elevare le sue energie centauriche, fino a divenire il profeta della non-violenza. Il significato del centauro, come guaritore, è collegato anche alla ricerca di cibi naturali, di cibi biologici e di integratori naturali collegati alla salute e Chirone offre anche la metafora per il miglioramento di uno stile di vita concepito come doloroso ed insopportabile.
I centauri ci chiedono di ripristinare una determinata parte di noi che abbiamo perduto, la natura nascosta di noi, essi ci indicano la strada per ritrovare il contatto con i nostri sensi e soprattutto con il senso dell’olfatto, con il rinencefalo, il cervello olfattivo dei mammiferi primitivi.

Buona erranza
Sharatan ain al Rami

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