martedì 20 gennaio 2009

Come un bambino in uno stanzino



Le emozioni oscure e il lato più oscuro di noi, non sono cose che possiamo ignorare o mettere da parte impunemente, non possiamo dire che dobbiamo essere migliori o più spirituali e non avere più emozioni oscure. E’ solo con la coscienza, che fa parte del veicolo corporeo, che possiamo lavorare in profondità su questo lato oscuro di noi.

In generale si considera che l’amore e l’armonia intima siano come forze espansive, e che abbiano una forza che si irradia verso l’esterno, verso gli altri, e che tale forza sia capace di espandersi in tutte le direzioni. Nella manifestazione di queste forze positive, l’energia vitale circola in tutti i chakra e non trova punti di blocco che causano contrazioni o punti di blocco energetico.

Le emozioni oscure sono invece emozioni di tipo magnetico, sono forze che si coagulano comportando dei blocchi e delle contrazioni di forza vitale, perciò sono capaci di danneggiare la nostra salute sia fisica che mentale.
La rabbia è una forma estremamente insidiosa di blocco energetico, poiché costituisce una forma di paura, e la paura è intimamente connessa con le funzioni della sopravvivenza, per questo la rabbia e tutte le forme di paura reattiva si governano con fatica.

Quindi il primo passo da fare, per risolvere le emozioni oscure e la paura, è di vedere il vero posto che queste emozioni occupano in noi e di perdonare il nostro sé per il fatto di avere questa natura paurosa, che si contrae e che si ritrae di fronte agli altri. Bisogna comprendere che i lati oscuri, quelli che dimostrano paura e timore degli altri, manifestano una viva preoccupazione per il nostro benessere e per la nostra integrità; per questo essi hanno bisogno di essere rassicurati, confortati e sostenuti come dei bambini impauriti. Allora quel bambino impaurito siamo noi e non possiamo certo restare chiusi nello stanzino buio, isolati da tutti ed occupati solo a farci del male.

La giusta risposta del ricercatore spirituale, deve essere quella di accettare anche i lati meno nobili del sé: è un dovere che abbiamo verso noi stessi. Tutti gli oggetti della nostra rabbia, del nostro risentimento, delle nostre paure, non sono altro che altre parti del nostro sé, sono la nostra ombra personale: odiare questi lati significa odiare una parte di noi. Invece, quando guardiamo queste parti meno nobili dovremmo vedere spiritualmente, come in uno specchio, riflesse delle parti che ci piacciono e delle altre che rifiutiamo. Dovremmo poi pensare che le forze più oscure agiscono come forme vampiriche che ci sottraggono l’energia e la forza vitale, e dovremmo cercare il modo di uccidere questi vampiri mentali.

Il solo modo positivo è quello di accettare nel cuore quella forma vampirica che ci appartiene, quelle sensazioni negative che rifiutiamo e che non accettiamo, ed ammettere che noi siamo anche quello. Dobbiamo accettare il fatto che siamo esseri imperfetti e anche molto impauriti, che siamo esseri che temono il conflitto e la sofferenza. Dobbiamo capire che è naturale che un essere umano sia pauroso ed imperfetto, perché il veicolo corporeo è fatto per reagire anche sulla base di reazioni spontanee, qualora si senta minacciato nella sua integrità.

Ma poi dovremmo anche valutare che la paura e la nostra rabbia non riconosciute, finiranno per allargarsi dal nostro Io a tutte le altre relazioni sociali ed interpersonali, fino a distruggerle. Facendo un lavoro di accettazione del sé e delle nostre parti meno nobili, inizieremo il lavoro rigenerativo della nostra vita e delle nostre relazioni, e riusciremo finalmente ad uscire alla luce del sole.

Il modo più abile di lavorare sulle emozioni oscure e rabbiose del nostro essere, resta quello di operare l’identificazione-accettazione-perdono delle ombre, senza trascurare che possono esserci anche condizioni reali e tangibili di timore o preoccupazione che possono causare delle angoscie e delle paure.

Il tono da usare con noi stessi è lo stesso che potremmo usare con un bambino spaventato che si è rinchiuso in uno stanzino buio. Il bambino deve essere convinto ad uscire fuori, deve persuadersi che può tornare a fidarsi degli altri; perciò non bisogna avere fretta, ma bisogna avere molta pazienza ed affetto. Non possiamo usare la violenza con i bambini e non possiamo certo sfondare la porta e trascinare il bambino all’aperto, non possiamo costringerlo ad uscire con la prepotenza.
Ricordiamoci che i cambiamenti vanno attuati ma non vanno mai forzati e che nessuno merita di essere trascinato fuori da uno stanzino con rudezza e prepotenza, tanto meno noi stessi.

Ma è necessaria molta convinzione e molta determinazione per tentare di migliorare e per diventare più amorevoli e più luminosi, per cui il miglioramento è un continuo lavoro di manutenzione di noi stessi, in cui non si può pensare di acquisire “una tantum” una specializzazione di perfezione e maturità.

Il mondo è un continuo alternarsi di luce e di ombre, quindi il lato oscuro esiste perché è ancorato alla densità della materia e perché fa parte delle componenti del nostro essere dei veicoli umani. La parte oscura fa parte della materia con il suo peso di aggressività e di paure, perchè è ancorata alla carne e ai codici animali, perchè è il retaggio della nostra natura animale, è il ricordo dell’anima predatoria della specie. Su questa parte di noi si lavora solo amandola ed accettandola, solo persuadendola ad abbandonare le armi e ad abbassare la guardia: usiamoci sempre molta gentilezza, molto amore e permettiamoci anche un pizzico di autoironia.

Ricordiamoci che non esistono delle situazioni penose o cariche di emozioni dolorose, ma vi sono invece reazioni emotive sbagliate che scatenano sensazioni dolorose, così come ci insegna il buddismo. Rammentiamoci che questo affetto che ci dimostriamo ci permetterà di aprire il cuore senza il timore di essere feriti o di essere troppo vulnerabili.

Rammentiamoci che le conseguenze esistono solo per un breve periodo ed ogni danno apparente potrà essere usato per una crescita futura ed un successivo rafforzamento di noi stessi. Tornando dalla guerra della vita si ritorna ancora più forti, se sappiamo giocare con astuzia le nostre opportunità, e non è detto che quello che oggi ci appare come una sconfitta, non possa divenire domani la nostra migliore vittoria.

Buona erranza
Sharatan

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