giovedì 3 settembre 2009

Sul dominio della mente


Le persone che hanno il coraggio di pensare non sono molte, la maggioranza preferisce accettare i pensieri degli altri e li accoglie nella sua mente, trovandoli gradevoli e condivisibili come se fossero propri. Non si vuole faticare per costruire delle convinzioni personali, così lo strumento per pensare e le facoltà logiche relative vengono strutturate in modo assai rudimentale, e la maggior parte delle opinioni delle persone vengono costruite sotto l’influsso delle emozioni e del sentimentalismo irrazionale.

Quest’ultimo, che è una forma di sentimento degradato, è costruito su un’emozionalità momentanea verso le cose e le persone, basato sull’illusione del sentimento vero, è poco profondo, molto labile ed influenzabile, mutevole e apparente, perché è privo di anima personale, è un’artificio. Non ha assolutamente nulla da spartire con il vero sentimento, che è invece sincero, profondo, costante, duraturo ed affidabile, perchè è una preziosa amalgama di profondità dei sentimenti e di delicatezza d’animo.

Le emozioni appartengono alla sfera istintiva più profonda del nostro cervello rettiliano, perciò coloro che ambiscono a farci reagire come moderni cavernicoli, preferiscono farci sviluppare solo questa parte ancestrale, quella che è collegata con le paure ataviche, quelle che ci spingono a schierarci con il più forte. La società di massa ama agire sugli istinti primari, perché essi rendono le masse governabili con il pungolo della paura, qualora non fossero ammaliabili con la forza della seduzione. E le seduzioni che oggi sono offerte, sono prodotte dall’edonismo buzzurro e chiassoso dei tempi post-moderni, e sono ben lontane dalla ricerca di beni durevoli e non transitori che dovrebbero lenire il senso di incertezza e d’inquietudine che rende dolorosa la vita dell'uomo.

Per esercitare le menti alla schiavitù occorre quindi far sì che le idee si imprimano nella mente, così che il soggetto non riesca ad opporre resistenza, e sia costretto a soccombere all’autorità culturale, politica, economica, religiosa o sociale che viene imposta. Le masse così subiscono ciecamente, senza osare obiezioni e critiche, affidandosi ciecamente della gente astuta ed intraprendente che li governa, senza ribellarsi e accettando ogni decisione del potere. Le autorità fasulle, cioè basate sull’autoritarismo, si esprimono con toni perentori e vogliono masse obbedienti e supine a qualsiasi capriccio del potere. La qualità ricercata è la gregarietà dell’uomo ancestrale che soffre dell’esclusione dal gruppo di appartenenza, e che riconosce un capo naturale, dominante in virtù della sua forza e della sua volontà.

Le persone perciò non sanno costruire delle opinioni personali, ma piuttosto si conformano a quelle di coloro che sono considerate delle autorità riconosciute in un certo campo o in un determinato ambito. Questo non sarebbe un male se i governi fossero esercitati da individui illuminati e di levatura morale superiore ma, purtroppo, i personaggi che amano questi metodi sono spesso persone prepotenti e grossolane, piene di ignoranza e di arroganza, che vogliono impedire la libertà offerta dalla conoscenza. Sono leader fasulli che si comportano come custodi di ogni sapienza e saggezza, mentre sono solo squallide macchiette, dei bravi attori che sanno gettare fumo negli occhi e che amano essere plauditi dai cortigiani ottusi di cui si circondano.

La chiave di questa suggestione è il comando impartito con l’autorità, che incontra la mente gregaria degli asserviti. Le caratteristiche di coloro che soccombono a questa fascinazione, è quella di persone che sono abituate ad obbedire sempre, e che non hanno imparato ad usare le proprie risorse per cavarsela nella vita, sono soggetti succubi e passivi. Sono persone che hanno sempre bisogno di qualcuno che pensi al loro posto, sono molto suggestionabili, perciò poco critici e raziocinanti: chi ha una personalità spiccata ed indipendente difficilmente cade vittima di questa suggestione.

Vi è poi una forma di asservimento che si basa sulla suggestione per imitazione, che è la forma più comune dell’uomo sociale che si unisce ad un gregge, in cui le pecore vengono stimolate a ricercare oggetti o stili di vita di moda e tendenza, propagandati come stili che sono scelti, non per il loro intrinseco valore, ma solo perché “Così fan tutti.”

Si rinforza l’educazione alla mente ottusa lavorando sulle concezioni essenziali razionali e sui principi morali, per cui si utilizzano parole, discorsi e comportamenti etici che hanno un valore mentale astratto ben preciso ma di cui si altera il significato originario, che viene esautorato e sostituito con un nuovo significato, più coerente e funzionale all’ideologia prevalente. Si vengono così ad assestare nuovi valori nell’immaginario popolare, ma si agisce strumentalizzando dei vecchi schemi di comportamento ben consolidati, associati a determinate cariche emotive, sia positive che negative, diffuse nelle masse e propagandate come “vicine alla gente.”

Questa suggestione è cinica e beffarda, perché si fa gioco del significato comune di un concetto o di una ideologia, che falsifica e sovverte a proprio vantaggio. E’ interessante osservare come questo meccanismo sia molto usato nella retorica dei discorsi politici, in cui viene accuratamente evitato l’uso di espressioni fredde e astratte, e in cui vengono usate parole passionali che devono suscitare i sentimenti e le emozioni profonde degli ascoltatori. Molti conoscono ed usano l’arte di infiammare con le parole, quindi sarebbe opportuno riflettere prima di rispondere quando siamo suggestionati da un discorso molto infuocato, e dovremmo invece riflettere a lungo freddamente per analizzare bene le argomentazioni sostenute dall’altro, distaccandoci dal tono fagocitato ed infiammato del nostro interlocutore.

Come in un buon combattimento, non è mai opportuno rispondere usando precipitazione e irrazionalità, ma è necessario sapersi ritirare per riflettere, soprattutto se le argomentazioni avverse sono condite di concetti gradevoli per il nostro ego o, al contrario, quando ci sentiamo stanchi e depressi e quindi poco equilibrati nei nostri giudizi. In ogni caso diffidiamo sempre di coloro che vogliono condurci in territori in cui il nostro cuore e il nostro cervello devono marciare separati, poichè essi sono compagni inseparabili che se vengono separati diventano ciechi!

In tutti noi esistono delle idee e delle opinioni che si sono create solo in virtù della forza dell’abitudine e della ripetizione ossessiva dei concetti: la società, la famiglia, la religione, la politica, tutti i sistemi umani usano da sempre questa tecnica per ottenere una resa per sfinimento. Sappiamo che la goccia scava la roccia, per questo esistono forme di persuasione che usano questa efficace tecnica, e lo fanno incominciando a proclamare che una bugia è invece una verità, e continuando a ripetere la falsità fino a farla divenire vera.

Il segreto è nel fatto che ogni resistenza si indebolisce se viene continuamente attaccata, ed è quindi facile soccombere quando siamo stremati da continui attacchi, per questo è essenziale nutrire delle profonde e preziose opinioni personali che siano il baluardo del nostro essere.

Allora dobbiamo imparare a creare un'organismo di idee veramente nostre e che siano il frutto del nostro più profondo essere, perchè esse diverranno le figlie più care del nostro cuore e della nostra mente: ogni attacco che gli volessero fare sarebbe inutile, perchè le difenderemo sempre con energia sovrumana. Perciò impariamo a guardare con grande sospetto a tutti quei modi di pensare che partono da "dati di fatto" indiscutibili e "ipse dixit" bisognosi di una fede cieca, perché sono i padri del dogmatismo delle idee, che è il nemico di ogni conoscenza e di ogni libertà.
Buona erranza
Sharatan


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