mercoledì 7 aprile 2010

Le increspature delle onde



La natura ha molto da insegnarci.
Tutto ciò che dovete fare è aprire gli occhi e guardare.
I cambiamenti che osservate nella natura seguono il loro corso.
Le quattro stagioni operano con regolarità.
In verità tutte le cose umane seguono
gli stessi principi in cui operano il cielo e la terra.
Che altro potrei dire?

(Lieh-tzu - I doni del cielo)


In molti testi di spiritualità si afferma che se vogliamo comprendere il corso della natura è sufficiente osservare il mare, il quale registra tutte le cose che avvengono sulla sua superficie: guardando il mare impariamo come l‘energia vitale viaggia nel cosmo, come vi permane e come vi agisce. Anche nel mare tutti gli eventi sono collegati tra loro, ed essi vengono registrati dalle acque perché dal movimento veloce all’increspatura più leggera tutto lascia un segno, infatti tutto ciò che avviene permane sulla sua superficie.

Le navi che solcano il mare, al loro passaggio sollevano delle onde, e queste onde influenzano il corso delle altre imbarcazioni, tanto che un vascello grande può risucchiare nella sua scia il cammino di una piccola nave perché è molto più leggera. I vascelli pesanti che navigano immersi nelle acque sono in grado di influenzare gli oggetti che si trovano sia sulla superficie che negli abissi marini.

Gli oggetti che viaggiano sotto il pelo della superficie marina influenzano tutti i pesci e gli oggetti delle acque, così che essi sono esposti a tali influenze e ne sono condizionati: se molti oggetti viaggiano sotto la superficie del mare il loro reciproco corso viene influenzato ed entrambi eserciteranno la loro influenza sui pesci e sugli oggetti delle acque.

Se in una giornata calda e soleggiata, in piena bonaccia, noi ci affacciamo a contemplare il mare dall’alto, se noi guardiamo da un punto che lascia spaziare lo sguardo e che offre un’ampia prospettiva, allora possiamo osservare le scie di tutte le navi che hanno attraversato quel tratto di superficie marina. E’ dalla modulazione della superficie del mare che noi vediamo le registrazioni delle informazioni che vengono tracciate sulle increspature.

Analizzando gli schemi d’interferenza con le onde creato dalla scia delle navi che hanno transitato quel tratto di mare, possiamo calcolare la posizione, la velocità, e persino il tonnellaggio delle imbarcazioni: le onde più recenti si sovrappongono a quelle precedenti, e il mare diventa sempre più modulato perché vengono inserite masse sempre maggiori di informazioni e, nei periodi di bonaccia, esse permangono anche per giorni.

I disegno che noi vediamo sulla superficie del mare sono tutte le memorie delle imbarcazioni che hanno solcato le acque e, se tale memoria non fosse spazzata dal vento e dalle onde permarrebbe per sempre: ovviamente la memoria non permane, e ogni traccia ben presto si cancella, ma essa non viene dispersa perché rimane nell’acqua. La sostanza acquosa ha una notevole capacità di registrare e conservare le informazioni ricevute, così come dimostra la medicina omeopatica, in cui l’efficacia terapeutica rimane anche quando, nella diluizione, non resta alcuna molecola della sostanza curante originaria.

Questa modalità di trasmissione di informazioni, così come la conosciamo nel mare, dobbiamo immaginarla nel vuoto quantico del cosmo. Nella realtà cosmica vi sono però alcune differenze, perché nel vuoto non esistono forze o cose capaci di attenuare o annullare le onde che si muovono: tutte le particelle di materia e di energia sono le onde del vuoto, perciò le onde delle particelle non si annullano mai reciprocamente.

Nel vuoto ci si muove fluidamente, e il corso dell’energia avviene in modo inarrestabile perché, se il movimento è agevole e non è vicino alla velocità della luce, il vuoto non viene neppure percepito. Anche gli effetti più sottili sono in grado di lasciare una traccia nel vuoto quantico del cosmo perché le particelle eccitano e disturbano “lo stato di terra del vuoto.”

Una teoria matematica su tutti i tipi di interferenze è stata elaborata dai fisici russi Anatoly Akimov, G. I. Shipov, V. N. Binghi e il loro staff di studiosi e, secondo questa teoria, il vuoto si estende in tutte le direzioni, ed è una sostanza fisica che pervade tutto l’universo, e in cui vengono registrate e trasmesse tutte le tracce delle particelle che lo hanno disturbato dal suo “stato di terra” e questo avviene perché tutte le particelle producono delle onde secondarie.

I vortici di queste increspature d’onda collegano le particelle, e tutti gli oggetti che sono fatti di particelle in modo quasi istantaneo, con una velocità un miliardo di volte maggiore della luce. Questo collegamento immediato di onde tramite il vuoto, è il tipo più sottile di energia ed è definibile come informazione o flusso di dati che vengono inviati, perciò le idee metafisiche di esoteristi stravaganti diventano delle evidenze scientificamente provate.

Le particelle che la fisica chiama “spin” hanno anche una potente carica elettromagnetica perché si muovono ad una determinata velocità magnetica, perciò i vortici creati nel vuoto da queste particelle magnetiche cariche di informazioni, si possono immaginare come impulsi magnetici sul disco di un computer. Le informazioni che giungono riguardano lo stato delle particelle e, per l’interazione dei vortici, si crea un determinato schema di interferenza.

Lo schema che sarà risultante avrà in sé tutta la massa di informazioni contenute nelle varie particelle che hanno comunicato perciò questo schema recherà inscritta tutta la massa di informazioni delle particelle che lo hanno generato e i “fantasmi” generati nel vuoto dalle particelle persisterà anche in assenza delle stesse. E’ questo ciò che hanno scoperto Vladimir Poponin e il suo team di scienziati nell’Istituto di Fisica Biochimica dell’Accademia Russa delle Scienze.

Successivamente Poponin ha scoperto che la traccia del DNA è in grado di persistere anche dopo che esso è stato rimosso da una camera irradiata con il laser, perciò il DNA aveva lasciato una traccia nel campo, quindi si è dimostrato che la memoria permane nel vuoto. I vortici del vuoto contengono sia le memorie delle particelle da cui sono stati creati che il loro schema di interferenza quindi sono in grado di registrare tutte le informazioni.

La scienza non vede limiti al numero di informazioni che le onde di vuoto possono registrare e conservare, perciò potrebbero contenere tutte le informazioni sullo stato dell’intero universo. Gli schemi di interferenza delle onde che si propagano nel vuoto sono schemi olografici di informazioni, cioè sono informazioni di strutture presenti in tutte le parti del sistema, ma queste vengono osservate nella singola porzione che contiene l’intera struttura dell’intero.

Nell’ologramma vi è una dimensione minimale che acclude la totalità dell’intero, perciò i vortici di interferenza del vuoto sono come degli ologrammi della natura. I vortici della natura, cioè i processi naturali prodotti dall’interagire delle cose, recano delle informazioni che vanno a eccitare il vuoto e, se il vuoto è superfluido e l’interazione non induce alcun tipo di frizione, ne consegue che si registrano degli effetti assai sottili; tali effetti sono talmente delicati che non vengono nemmeno registrati dai sensi corporei infatti solo gli organismi supersensibili sono in grado di percepirli e registrarli.

L’interazione tra il vuoto in cui vengono inscritte memorie, e i sistemi morfogenetici che ne vengono originati ha fatto risorgere scientificamente il concetto antico dei Registri dell’Akasha, in cui i veggenti induisti narravano che vi fossero scritte tutte le cronache del mondo e le memorie dell’uomo fin dall’inizio dei tempi. Oggi la scienza sta riscoprendo la realtà fisica del Campo A o Akashico che tiene uniti tutti i campi dei sistemi viventi, e che agisce usando le leggi di armonia o di repulsione. Rudolf Steiner affermava nelle sue Cronache dell’Akasha che, da questo diario universale, si poteva avere la piena conoscenza di tutto il passato, il presente e il futuro dell’umanità intera.

Buona erranza
Sharatan

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