martedì 24 agosto 2010

Come semi di luce


“Immersi in mezzo all’ignoranza
gli stessi intelligenti, reputando se medesimi dotti,
si aggirano brancolando confusi,
come ciechi guidati da un cieco”

(Kathaka Upanisad - pt. 2, v. 5)


E’ innegabile che non è facile sviluppare una personalità matura e soddisfatta di se stessa perché nessuno ci aiuta in questa costruzione, infatti la società moderna preferisce le persone omologate e acquiescenti come l’uomo medio che è la pietra di paragone a cui tutti dobbiamo assomigliare. A questo duro lavoro di scavo interiore e di rettifica della nostra personalità si aggiungono i rumori di fondo che ascoltiamo nel mondo in cui viviamo, infatti l’umano è sempre attirato dalla confusione del mercato.

Ammettendo che ognuno di noi vive in una realtà fittizia in cui, quello che crede sia vero non lo è, in quanto ognuno impersona il copione di ciò che pensa sia la vera realtà, scopriamo che in tutti vi sono delle immagini fittizie che restano fin quando non andiamo a disinnescarle, e che sono la nostra visione del mondo. La nebbia che ci acceca viene creata dalla famiglia, dalla scuola e dalla società, le quali fecondano la nostra mente di idee che diventano delle concezioni, quindi tutti ci sommergono di parole e di idee, e ci plasmano per anni con le loro opinioni.

Con questo meccanismo si creano le credenze diffuse dei popoli, infatti le parole ci entrano nella mente e la fecondano con la loro forza riuscendo a plasmare le nostre opinioni, e creando delle concezioni che noi pensiamo essere il nostro vero pensiero. In tutte le sapienze è scritto che la parola ha questo sommo potere creatore, perciò la sua potenza è veramente eccezionale infatti, il mondo usa la sua opinione per agganciare la nostra attenzione ed entrare nella nostra mente.

Valutiamo che la parola è un seme con cui diffondiamo delle energie, infatti con l‘accettazione della parola noi apriamo la porta al dialogo, e diventiamo recettivi ai veleni emozionali degli altri: siamo noi che apriamo al loro rancore e alla loro rabbia. La parola è un seme di luce o di buio perciò, con le nostre parole possiamo diffondere il nostro veleno emozionale, oppure noi diventiamo ricettacolo dell’immondizia e dei veleni interni degli altri: è così che si diffonde l’inferno emotivo umano.

Se teniamo chiusa la porta del nostro orgoglio e del nostro egocentrismo personale possiamo renderci immuni da un veleno che perturba e inquina l'atmosfera energetica che circonda il nostro mondo. Il primo passo è rendersi immuni ai condizionamenti delle opinioni del mondo, in quanto ognuno segue il suo personale punto di vista e afferma le idee in cui crede, poiché ognuno coltiva le sue concezioni mentali. Un pensiero che aiuta questa evidenza è sapere che ognuno lotta per sé stesso quando parla della sua immagine del mondo: ognuno crede in quello che pensa come verità, per cui persino il nostro giudizio dovrebbe essere escluso, poiché anch’esso è opinabile per gli altri.

Nella via spirituale usiamo il rispetto di tutte le forme di pensiero, in quanto la cosa essenziale è lasciare ad ognuno la libertà di fare ciò che vuole della sua vita, ma dobbiamo fare noi le scelte giuste per noi stessi, infatti non dobbiamo affatto convertire o risanare il mondo. Valutando che ogni verità è personale ricerchiamo la nostra verità personale mentre ci stiamo liberando, poiché la verità elimina le illusioni del mondo.

Con una maggiore maturità usiamo la moderazione e il rispetto quando parliamo di noi, poiché non dobbiamo mortificarci in quanto un essere vivente è un ricettacolo della divinità. E' questo il motivo per cui non possiamo umiliare la dignità di nessuno, perché siamo Figli dell'energia universale. Se usiamo la parola per distruggere, per biasimare e per condannare gli altri noi diffondiamo l'ira, la gelosia, l'odio e il rancore diffondendo delle energie negative nel mondo, e tutto questo cattivo uso energetico si ritorce contro di noi avvelenando il nostro ambiente interno ed esterno.

Noi possiamo disperdere le nostre energie per aumentare la confusione di un mondo che vive di pettegolezzi, di rancore, di dolore e di dubbi angosciosi, e facciamo un cattivo uso energetico anche contro la nostra persona quando ci pensiamo brutti, goffi, e inferiori agli altri: anche questo è un pessimo uso delle energie. Uscire dalla confusione del mondo è ridestarsi dal torpore, e lo facciamo se restiamo indipendenti dai condizionamenti delle opinioni altrui, ma non perché esse siano errate o giuste ma perché sono la loro visione del mondo.

Noi non facciamo il processo al mondo, noi facciamo il nostro cammino con l'equilibrio depurando la nostra atmosfera emotiva e il livello vibrazionale delle nostre energie, affinché salgano su alte frequenze e non restino soffocate dai veleni del mondo. Se vogliamo usare la magia della parola, che essa diventi una potenza benefica e creatrice in cui ci si astiene da ogni maldicenza sugli altri, ma anche su di noi.

Quando siamo arrabbiati o feriti possiamo dominare le nostre parole e imparare a parlare bene, oppure possiamo usare il controllo della lingua per tacere al momento opportuno: anche questo è un riequilibrio delle energie, in quanto ripulisce l’ambiente in cui facciamo crescere i fiori che stiamo coltivando. Se sappiamo diffondere le parole come dei semi di luce e di amore, questi semi diverranno sempre più numerosi, e potranno sostituire l’odio, il rancore, la rabbia e il dolore che c'inquinano la mente.

Allora asteniamoci da maldicenze e da pettegolezzi, poiché sono delle immondizie e dei residui emozionali inferiori, e poi ascendiamo a una dimensione superiore in cui le nostre parole diffondono conforto e amore. Iniziamo amando noi stessi, accettiamoci per come siamo poiché il nostro essere è perfettamente adeguato a noi e alle nostre esigenze evolutive in quanto, i modelli e gli inganni del mondo sono usati per catturarci, e non per renderci liberi.

Siamo come siamo ma siamo perfetti e unici, perciò meravigliosi e meritevoli di ogni bene, noi dobbiamo smettere di soffrire perché ci meritiamo ogni felicità come nostro diritto naturale. Da ognuna delle parole amorose che sapremo dedicare a noi stessi verrà anche il potere di spezzare le parole di maldicenza che gli altri ci inviano, poiché la loro parola non avrà più alcuna presa, in quanto saremo ormai lontani dall'offrire il fianco ai loro livelli vibrazionali.

Ricordiamo che, una mente è sempre recettiva a recepire ciò di cui si nutre, perciò coltiviamo solo delle energie positive se vogliamo avere un mondo di positività intorno a noi. Questo atteggiamento non significa non vedere il male del mondo, ma significa iniziare ad imparare come ogni piccola goccia di luce possa diventare un contributo per aumentare l’oceano di energia positiva che pervade il mondo. Nulla ci tocca di ciò che altri dicono perché rispettiamo anche la loro prospettiva mentale, noi non possediamo alcuna importanza personale per poter convertire il mondo, noi possiamo solo lavorare affinché non si moltiplichi l’inquinamento.

Buona erranza
Sharatan

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