venerdì 2 agosto 2013

La saggezza dell’Arte



“La natura non produce niente che sia perfetto
in sé, ma lo deve perfezionare l’uomo.
E questa filosofia viene chiamata alchimia.”
(Paracelso - Paragranum)

I maestri d’alchimia esortano a non lasciarsi ingannare prendendo alla lettera il loro linguaggio cifrato, infatti amano usare simboli e allegorie misteriose. Se “il fine dell’opera nostra è nascosto” le loro operazioni non si fanno con le mani, e gli elementi che si maneggiano non sono quelli visibili. L’opera alchemica richiede condizioni etiche e spirituali e una sensibilità che sa percepire il “senso vivente” della natura, perché il livello superiore e quello inferiore si manifestano assieme nella natura.

L'alchimia parla a chi possiede l'intelletto adatto a capire, perciò se raccomandano di lasciare agire la natura e di lasciar fare il corso della natura non fanno discorsi per contadini. Per essere alchimisti è necessario avere modestia, pazienza, sincerità e decisione, però è anche necessario essere addestrati da un maestro. Se mancano queste cose, non ci stupiamo se molti non ottennero nulla.

Nell'alchimia si insegna che la teoria (biblioteca) e la pratica (laboratorio alchemico) sono unite, perciò vanno sviluppate insieme per avere successo nell’Arte. Si crede che l’universo abbia 3 forme di manifestazione espresse con 3 principi o sostanze che formano l’Unità nella Triade malgrado esse siano diverse l’una dall’altra. Esse sono il Mercurio, lo Zolfo e il Sale diverse dagli elementi chimici dallo stesso nome.

Il Mercurio è il principio vitale o prana, lo Zolfo è l’Anima e la Coscienza cioè l’atma, mentre il Sale è il corpo, la parte solida ossia la materia. Il Mercurio viene rappresentato come uno Spiritus volatile, come un uccello o con la Luna del principio femminile. Lo Zolfo è rappresentato dal Sole, il principio maschile e viene raffigurato dalla salamandra che vive nel Fuoco.

Lo Zolfo e il Mercurio sono gli estremi della Polarita, lo Yin e lo Yang del tao, perciò il corpo in cui la materia viene elaborata è il polo neutro rappresentato dal Sale. Nel corpo uniamo gli opposti di Zolfo e Mercurio, perciò il Sale concilia lo Zolfo attivo, maschile del Sole con il Mercurio passivo, femminile della Luna. Lo Zolfo rappresenta anche il fuoco primordiale e il principio della forma, mentre il mercurio è l’umido primordiale della madre dell’universo.

Lo Zolfo rappresenta il principio d’amore e il “fuoco invisibile” mentre il Mercurio è il principio vitale ossia la vita. Perciò il corpo deve diventare come un crogiolo in cui l’essere fonde i 3 principi. Tutto l’universo possiede la stessa triplicità, perciò la prima realtà è quella delle particelle sottilissime degli atomi che si vedono nella materia e che rappresentano il Sale. La seconda realtà è il prana cioè quel principio vitale che vediamo in forme più semplici o complesse che rappresenta il Mercurio.

La terza realtà è la Coscienza che dirige e forma tutto, perciò essa è Atma cioè l’Anima rappresentata dallo Zolfo. i 3 principi si vedono in 4 forme, cioè in forma solida, liquida, gassosa e radiosa o eterica. Essi si rendono evidenti nei 4 elementi di Terra, Acqua, Aria e Fuoco che hanno le espressioni caratteristiche di caldo, freddo, umido e secco.

La Terra è fredda e secca, l’Acqua è fredda e umida, l’Aria è calda e umida e il Fuoco è caldo e secco, però le caratteristiche degli elementi si possono trasformare uno nell’altro. Le sostanze alchemiche sono forme di manifestazione delle sostanze e rappresentano anche archetipi e qualità su cui possiamo meditare. Il Fuoco esprime il principio maschile, calore, espansione, l’attivo, il creativo, il puro, il sottile, il nobile, il virtuoso, potenza, forza, volontà, generosità e altruismo.

L’Aria è una sostanza più densa che è precipitata dal Fuoco, perciò è la mediatrice tra Fuoco e Acqua. E’ la portatrice del seme, perciò esprime saggezza, chiarezza, purezza, intelletto, ragione, comunicazione ed espansione tra gli esseri. L’Acqua è la mediatrice tra l’Aria e la Terra, perché è la somma di Fuoco e Aria coagulati, perché il vapore si condensa e diventa acqua. E' magnetica e viene detta “la madre delle cose” o menstruum universale, Aria condensata o Terra che si è resa liquida. E' una sostanza fredda e astringente che simboleggia il passivo, l’assorbente, il penetrante, vita e sentimento, e amore per la natura e per la Grande Famiglia.

La Terra è solida, perciò racchiude in sé gli altri 3 elementi infatti nasconde fuoco coagulato, acqua coagulata e vapore condensato. La Terra è la madre dei metalli, delle piante e degli animali, perciò è detta “la grande tesoriera.” E' la matrice della materia che deve avanzare verso l’immortalità e la vita eterna, perciò aiuta a maturare la coscienza che ancora non si possiede. Gli alchimisti dicono che 2 elementi sono evidenti cioè l’Acqua e la Terra, mentre 2 elementi sono “influenzanti” cioè l’Aria e il Fuoco.

Quelli influenzanti si nascondono all’interno dei primi, perciò l’Aria si nasconde nell’Acqua e il Fuoco vive nascosto nelle viscere della terra. Terra e Acqua sono elementi fissi, mentre Fuoco e l’Aria sono elementi volatili. Negli elementi è nascosta una Quinta Essentia che non appartiene a nessuno di loro, e questa sostanza penetra la creazione e viene paragonata all’etere che circola nel creato e che si riverbera nell’Akasha dell'induismo.

La Quinta Essentia è il “nucleo spirituale” di tutte le cose, perciò è l’attributo posseduto da tutti gli elementi, infatti è un estratto ma anche il substrato incorruttibile ed eterno comune al Tutto. Tutto ciò che vive proviene dalla grande forza universale che scorre nei viventi e in tutte le sostanze esistenti. Viene detta Madre, Acqua Celeste, Spirito Universale, Mercurio, Madre Terra, Madre delle Acque, Fonte Perenne, Oceano, Coelum, Sostanza Celeste, Radice di tutte le Sostanze, Anima del Mondo, Spirito Celeste o la Chiave dei Filosofi.

Gli alchimisti dicono che il Principio Divino si manifesta nella Prima Materia e nella Prima Energia che assieme creano la realtà della manifestazione, perciò la polarità è negli opposti di Zolfo e Mercurio. La realtà si basa sulla Triade di Zolfo, Mercurio e Sale, ma assume le connotazioni dei 4 elementi: Fuoco, Aria, Acqua e Terra. Da queste 4 nature dovrà nascere una quinta natura quando 4 elementi si fondono e diventano una Quinta Essentia.

Secondo l'alchimia, la natura è il prodotto dell’Essere che ha creato l’universo, perciò tutto l'universo possiede il medesimo Principio Divino. Questo principio si è suddiviso in passivo e attivo quando divenne la Prima Materia e la Prima Energia, ossia Prakriti e Purusha dagli indù, Yin e Yang dai cinesi ovvero Mercurio e Zolfo degli alchimisti.

Il Mercurio originale è la Matrice rappresentata dalla Luna e lo Zolfo è l’Energia originale o Fuoco interno rappresentato dal Sole, perciò si rappresenta con uno zero con il punto al centro. La Genesi insegna che la Luce fu generata dal Caos, e che i due principi formarono il Tutto Unitario e che la Luce nasce quando Dio la trae dalle tenebre. Dalla polarità la manifestazione concreta, perciò il Sale dell’Atma indiana e tibetana diventa la Coscienza.

L’energia primordiale è indistruttibile, ma quando si unisce alla materia e passa con la materia, attraverso il processo di putrefazione che separa il puro dall’impuro, stimola dei componenti purificati che poi materializza di nuovo. La materia evolve usando il processo di putrefazione e così si passa dal regno minerale a quello vegetale, poi al regno animale finchè si giunge all'uomo. Il processo evolutivo cosmica richiede creazioni e distruzioni, a cui seguono altre creazioni, come mostrato nel mito indiano di Nataraja, Signore della Danza.

Shiva è il dio che danza per l’evoluzione cosmica. La sua parte destra è maschile mentre la parte sinistra è femminile, ma tutte e due rappresentano un Unico Essere. Nella mano destra egli regge il damaru, cioè il doppio tamburo fatto come una clessidra il cui ritmo imprime l’avvio della creazione iniziando a scandire la divisione e il ritmo del tempo. Nella sua mano sinistra c’è una fiamma che brucia distruggendo quello che era creato per fare spazio alla nuova creazione.

Con sua la mano destra benedice la creazione, e con la sua mano sinistra e con il piede sinistro alzato simboleggia il balzo verso la liberazione. Il suo piede destro tiene saldamente bloccato al suolo un nano che simboleggia le forze malvagie che il danzatore divino sa vincere. Nei suoi capelli fluttuanti vediamo una Luna e le Acque fluenti del Gange, mentre la danza avviene nello spazio dell’Akasha, e il danzatore è dentro un cerchio di Fuoco Cosmico. Sotto la figura di Shiva danzante c'è il cubo del basamento concreto della manifestazione.

Vinceslao Lavinio di Moravia nel “Trattato del Cielo Terrestre” scrive: “Come al principio la prima Natura si servì della separazione per ornare e sistemare la massa che era in disordine e in confusione, così l’Arte, che ama la perfezione, deve imitare la Natura. La Natura toglie l’escremento sostanziale, o con il limo terrestre che converte in acqua o con adustione. L’Arte si serve di lavaggio e di digestione, sia con l’Acqua, sia col Fuoco, e separa la sconcezza e l’impurità, purificando e pulendo l’Anima da ogni vizio. Colui dunque che conosce il modo di servirsi dell’Acqua e del Fuoco conosce la vera strada che conduce ai più alti segreti della Natura.”

Giovanni Pontano nella “Lettera sul fuoco dei filosofi” avverte: “Cos’è dunque questo fuoco che perfeziona e porta a compimento tutta l’Opera, dall’inizio alla fine? Certamente tutti i filosofi l’hanno celato: ma io, preso da un moto di pietà, voglio dichiararlo, con l’intero compimento di tutta l’Opera. La Pietra dei Filosofi è unica e una, ma nascosta ed avvolta nella molteplicità di mille nomi, e prima che tu possa conoscerla dovrai penare molto; difficilmente la troverai grazie al tuo proprio ingegno.

Essa è acquosa, aerea, ignea, terrestre, flemmatica, collerica, sanguigna e malinconica. E’ uno Zolfo e ugualmente un Argento Vivo. Ha diverse superfinità che, ti giuro nel nome di Dio vivente, si convertono in vera e unica Essenza mediante il nostro fuoco. E chi separa qualcosa dal soggetto – credendo che questo sia necessario - di sicuro non ne sa nulla di filosofia.

Poiché il superfluo, lo sporco, l’immondo, lo sgradevole, il fangoso e in generale tutta la sostanza del soggetto, si perfeziona in corpo spirituale fisso, per mezzo del nostro fuoco. Questo è ciò che i Saggi non hanno mai rivelato, e fa che poca gente pervenga a quest’Arte […] Applicati dunque allo studio di questo fuoco, poiché se io stesso l’avessi trovato prima, non avrei errato duecento volte sulla propria materia. A causa di ciò non mi stupisco più se tanta gente non riesce a giungere al compimento dell’Opera.”

Buona erranza
Sharatan


2 commenti:

Anonimo ha detto...

Grazie per queste perle di saggezza
Max

Sharatan ain al Rami ha detto...

Di nulla, carissimo errante :-)