domenica 10 novembre 2013

Il libro del bambù



“Ciò che sei stato o sarai – non sei.
Solo ciò che sei – tu sei.”
(Ryokai da: "Il libro del bambù")

Obuto Nisan, dopo la morte della giovane moglie a causa di una pestilenza, decide di evitare la compagnia dei suoi simili e chiede al daimyo Bonzon di essere nominato guardiano delle piantagioni più lontane di bambù, sul monte Shito. Da allora vive sul monte Shito, tra le piante di bambù, credendo di averne penetrato l’anima.

Così Nisan diventa il più grande esperto di bambù e il suo unico contatto con gli esseri umani sono i monaci zen del vicino monastero di Dabu-ji, e il samurai Ishi che gli consegna la paga, una volta l’anno. Ma un giorno, dopo aver abbattuto un grande bambù pericolante, Nisan sente una voce che esce dal suo fusto e una bimba esce dalla pianta. La bimba dice di chiamarsi Kaguyahime, di non avere nessuno al mondo perciò di essere venuta a vivere con lui, se per lui andava bene.

Nisan prende in fretta una decisione e risponde che l’avrebbe presa in casa e trattata come una figlia. Mentre tornano verso la capanna, la bimba gli prende la mano e Nisan sente che lei è ormai sotto la sua protezione. Malgrado abbia solo 10 anni, Kaguyahime si mostra esperta in tutti i lavori domestici e, come per miracolo, trasforma la capanna di Nisan in una bella casa accogliente. Nisan è al settimo cielo perché sente una pace e un’armonia che non conosceva da molto, perciò dimostra in ogni modo la sua gratitudine. Lei, da parte sua, nota ogni sua piccola premura e ricambia il suo affetto.

Quando i monaci zen vengono in visita, la bimba serve il tè, perciò i monaci notano la sua riservatezza e le chiedono di partecipare alla loro conversazione. La bambina si dimostra acuta e ben educata. Da quel giorno, Nisan nota che tutti lo cercano spesso, perché la bambina è diventata una curiosità e un'attrattiva per la grazia e la sua grande bellezza.

Molti vengono a vedere la ragazza, e quando cresce la sua bellezza diventa un’attrazione troppo onerosa, infatti le visite diventano una vera seccatura. Il via vai di curiosi è continuo, perciò Nisan viene continuamente distratto dai suoi studi. Assieme a Kaguyahime, Nisan decide che non avrebbe ricevuto più nessuna visita, tranne quelle dei monaci e dell’intendente di Bonzon, almeno finché la ragazza non avesse avuto 20 anni.

Kaguyahime non vuole lasciarlo, perciò la vita riprende il suo andamento. Trascorsi gli anni, molti vogliono sposare la bella Kaguyahime e perfino il principe Go-Do chiede la sua mano. Kaguyahime non è affascinata dai titoli, perciò chiede al principe di risolvere il quesito di contare tutte le stelle del cielo se vuole averla in sposa.

Il principe tenta, ma poi rinuncia perché l’impresa è impossibile. Nisan capisce che Kaguyahime inventa ogni pretesto per non lasciarlo. Tutti i pretendenti vengono scartati, poiché tutti gli enigmi che lei propone sono impossibili da risolvere. Kaguyahime è inespugnabile persino per lo shogun, Oson il Giovane, che viene trattato come gli altri pretendenti.

Anche lo shogun sopporta l’umiliazione del quesito impossibile, infatti gli viene chiesto di nominare le 1.200 specie di bambù esistenti in India, in Cina e in Giappone. Nisan non lo può aiutare, perciò lo shogun cerca la risposta per 1 anno intero senza tornare mai nella capitale. Governando a distanza, Oson mostra una scarsa attenzione al governo, perciò si trova a fronteggiare l’insurrezione dei suoi infedeli vassalli.

Quando Oson sta per partire, chiede di parlare all’amata, si mostra devastato e confessa il suo eterno amore giurando che non avrebbe mai sposato altre donne. Lei resta scossa dal suo affetto e decide di rivelargli la verità. Rivela che, alla prossima luna piena, le sue guardie sarebbero scese dalla luna e l’avrebbero riportata nella sua dimora originaria. Oson decide che partendo, avrebbe lasciato duemila samurai fedeli per impedire la sua partenza.

Ma tutto è vano, perché la Principessa del Chiaro di Luna svanisce nella prima notte di luna piena. Per il dolore il vecchio Obuto Nisan non si rialza più dal suo letto, e poco dopo muore. Mentre lo shogun cerca inutilmente di fermare gli insorti e, prima della sconfitta definitiva, brucia tutte le sue onorificenze e brucia anche l’ultima lettera che Kaguyahime gli ha lasciato.

E così che comincia “Il libro del bambù” di Vladislav Bajac. L’autore è nato a Belgrado ed è un giornalista, un poeta e un traduttore. Molte sue opere sono state premiate e tradotte in molte lingue, e questo è il suo primo romanzo edito da Besa editrice. A mio parere è un ottimo romanzo, perché narra una storia bellissima che inizia con l’improvvisa comparsa e la scomparsa misteriosa della bella Kaguyahime.

È il racconto di una vicenda appassionante in cui s’intrecciano i destini di potenti signori e di umili monaci zen. Ci sono samurai infedeli che nascondono segreti che l’onore impedisce di dire. Vedremo compiersi il destino dei servi infedeli e dei misteriosi studiosi del bambù, ma certamente nessuno di loro è veramente quello che sembra essere.

Il racconto è anche un pretesto per conoscere la cultura cinese e giapponese se non si conosce. Perciò lo raccomando a tutti, ma lo raccomando soprattutto agli appassionati di culture orientali. È un libro ottimo per quelli che conoscono le arti orientali, ma anche per quelli che non le conoscono e che potranno iniziare a conoscerle in modo molto piacevole.

Buona erranza
Sharatan



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