lunedì 24 marzo 2014

Le forze della trasformazione



“Cielo e terra sono come un forno di fusione.
Le forze del naturale mutamento sono gli operai.
Lo yin e lo yang sono il propellente. Le miriadi di cose
sono il metallo. Nella migliaia di trasformazioni
non vi è mai una fine e un inizio.”
(Chu Ci, 2° sec. d.C. )

La separazione tra corpo e mente è un problemache riguarda le persone, e il problema si unisce all'incapacità di sentirsi parte del mondo. Ma in realtà, il problema è sempre esistito e la cura del disagio interiore è contenuta in tradizioni antiche soprattutto nell’induismo e nel buddismo, in cui l’unione tra corpo e mente è chiamato Grande Unificazione. Nella pratica buddista di scuola Vajrayana si parla di una fase evolutiva a cui si giunge con una lunga pratica disciplinata, e che consente lo sviluppo del “corpo dell’arcobaleno.”

Lo stato supremo dell'unificazione era contenuto anche nelle tradizioni sciamaniche in cui si credeva che fosse possibile raggiungerlo dopo aver percorso un sentiero spirituale molto rigoroso. Il taoismo tratta questo problema in modo particolare, infatti pensa che non avere consapevolezza e energia, cioè non avere coscienza del corpo sia impossibile, perciò dedica molto tempo a porvi rimedio. La tradizione del taoismo possiede due poli d'azione, cioè la consapevolezza/coscienza e il corpo/energia, perché i taoisti credono che questi due poli devono funzionare in sincronia per stare bene.

L'origine delle pratiche del taoismo risale ai tempi degli sciamani avvolti in pelli di orso con copricapo ornati di corna animali. Gli sciamani cantavano con il viso nascosto da maschere ornate con becchi di aquile, e si muovevano con i passi lenti e pesanti dell’orso. Emettevano urla per invocare il Grande Spirito e usavano dei canti accompagnati dal suono di flauti fatti con le ossa degli animali.

Da queste pratiche nascono i suoni terapeutici del taoismo che derivano dai canti selvaggi e mistici degli sciamani antichi. Tutte le pratiche del Tao curativo vengono da quei tempi lontani in cui lo sciamano emetteva dei canti per alleviare la sofferenza degli uomini. La loro cura prevedeva un contatto totale che portava allo scambio di energie tra lo sciamano e l’uomo che chiedeva il suo aiuto. Ancora oggi tutto questo avviene tra chi pratica l’agopuntura e chi si sottopone a questa terapia.

Nel taoismo si ricercava la completa armonia in cui finiscono conflitti e tensioni, ma senza sforzare nessuno cioè in modo spontaneo e naturale. Il Tao contiene il principio curativo della vita, perché si basa sui principi dello spirito universale. Gli alchimisti cinesi scoprirono che il modo più efficace per conoscere i processi sottili dell’ordine cosmico e la natura interna degli uomini fosse la meditazione. La meditazione gli permise di scoprire l’esistenza del chi cioè della forza magnetica che scorre nel corpo e si muove lungo i canali energetici.

Svilupparono un’elevata conoscenza del corpo umano e credettero che le 3 parti di fisico, anima e spirito fossero un’unità indissolubile. Quindi trovarono la via per salire nei regni spirituali ed essere attivi in modo creativo nella concreta via quotidiana. L'adepto delle tecniche iniziava a fare pratica di esercizi che sviluppano un corpo sano ed efficiente che è capace di vivere in pace con se stesso e con il mondo, e che vive senza tensioni pure nella vita quotidiana.

Con il primo livello si sviluppa l’auto-consapevolezza del corpo, e del suo rapporto con l’ambiente e con le persone. In questo modo ci si cura da soli imparando a percepire e indirizzare la circolazione del chi nei meridiani del corpo. Così si impara a fare la Circolazione Microcosmica. La pratica di autocoscienza sviluppa una condizione di energia positiva in cui l’amore e il rispetto per gli altri si irradia spontaneamente da chi pratica.

Più il corpo è sano e più facilmente sa trasformare il chi in forza spirituale, perciò diamo più forza a noi stessi, eleviamo l’anima e lo spirito e usiamo al meglio le nostre energie. Dare vita all’io, secondo i taoisti, è il fine di ogni meditazione, perché consiste nel risvegliare la parte del sé che percepisce e agisce libera da ogni condizionamento ambientale e culturale.

Meditare significa calmare la mente, perciò le tecniche che sanno dare la pace interiore furono molte. Nel “Tso-wang-lun” cioè nel “Trattato di sedersi nell’oblio” si parla di “kuan” cioè di contemplazione per indicare il corrispettivo del pali “vipassana.” Il termine indicava una tecnica molto diffusa del Piccolo Veicolo che è molto simile a quella del “Tso-wang-lu.” In entrambi i casi si tratta della capacità di osservare con distacco e con tranquillità tutto quello che viene nella mente.

L’espressione “sedersi nell’oblio” fu usata inizialmente da Chang-tzu senza segnalare un metodo preciso e, probabilmente, fu condizionata dal buddismo Ch’an dove si usa la posizione seduta per meditare. Nell’opera si danno una serie di istruzioni per raggiungere l’immortalità con un percorso di 5 fasi, di cui la meditazione da seduti era solo il primo. Alla meditazione sono correlate anche le due condizioni di osservare la gradualità del metodo e di avere fede nella reincarnazione.

Comunque, sia l’addestramento psicofisico buddista che quello taoista ponevano l’accento soprattutto sul respiro. Il buddismo si limitava a osservarlo, mentre i taoisti insistevano sulla necessità di controllarlo. Vi era poi anche una meditazione che veniva abbinata ai mantra in cui la mente era calmata per mezzo del suono e con la visualizzazione di immagini spirituali.

Dopo migliaia di ripetizioni, il corpo iniziava a vibrare con una frequenza superiore alla normale, perciò il meditante percepiva le energie superiori che agivano dietro la percezione ordinaria. La meditazione taoista è particolare perché non vuole bloccare il flusso del pensiero, ma vuole controllare il chi del corpo. La forza chi è detta anche prana, energia calda o kundalini diretta ai centri energetici dei chakra.

Le tecniche che i cinesi tramandano a questo riguardo sono antiche di millenni, perché credevano che il controllo della circolazione delle energie influisca sulla salute e sulla durata della vita. Il chi è la forza vitale primordiale che inizia a prodursi con la fusione dell'ovulo e dello spermatozoo con cui si crea il nuovo essere complesso.

Il chi è l'energia vitale che scorre nei tessuti e negli organi che fu scoperta studiando la vita dei feti. Il feto si sviluppa nel ventre della madre assorbendo nutrimento dal cordone ombelicale, perciò l’ombelico è il luogo da cui l’energia inizia a fluire. Nell’adulto, l’ombelico diventa il punto in cui il chi si può accumulare. Con la meditazione si attiva l’energia risanatrice che permette di ritornare a questo stato beato, perché si ripristina la circolazione dinamica che caratterizza la vita del feto.

Per tanti motivi, la meditazione taoista è considerata un processo di rinascita e un ritorno al proprio sé originario: la nascita ci fa perdere il perfetto equilibrio della vita prenatale. Nel feto l’energia fredda yin e quella calda yang sono in equilibrio perché fanno una miscela perfetta di tipo caldo-tiepida. Ma, con la nascita, l’energia interna diventa calda oppure fredda. L’energia calda yang sale verso la parte alta del corpo in cui sono cuore, fegato, polmoni e cervello, mentre l’energia fredda scende verso la parte inferiore del corpo cioè verso gambe, organi sessuali, reni e addome.

Con il progredire dell’età, le vie energetiche vengono bloccate da tensioni fisiche e psichiche, perciò si crea un deperimento energetico e la cattiva salute. Se i canali sono liberi, il chi scorre senza sforzo perciò gli organi sono ben nutriti e non si ammalano. Se sappiamo come equilibrare le componenti yin e yang anche gli organi riprendono a funzionare. Noi ritroviamo la salute perché la forza risanante del chi scorre, e il sistema nervoso sa inviare l’energia laddove c’è bisogno di risanare.

Gli antichi scoprirono che l’energia corre con vigore in due canali principali: il Vaso Servo e il Vaso Guida. I 2 canali salgono entrambi dalla zona del perineo, ma uno sale lungo la via dorsale mentre l’altro sale attraversando la parte anteriore finché arrivano entrambi al palato. La lingua è l'interruttore che collega le due vie, perciò se viene spinta verso il palato attua un collegamento delle due vie.

Perciò formiamo un circuito elettrico che possiede il movimento circolare che i cinesi chiamano il Piccolo Ciclo Celeste o Piccolo Circolo Energetico. Le due vie di scorrimento energetico del corpo si devono pensare come un circuito elettrico, perciò immaginiamo un cavo che arriva fino al quadro di distribuzione della corrente. Il quadro è fornito di fusibili che fanno da valvole di sicurezza e che proteggono l’impianto dagli sbalzi di tensione elettrica.

L’impianto ha degli interruttori che regolano la distribuzione di corrente nelle stanze. Poi ci sono i cavi che passano dentro le pareti che sono i 6 canali particolari che partono dal Microcircolo Energetico, ma vengono usati solo nelle fasi avanzate della meditazione. Nelle fasi avanzate sono usati anche altri cavi, cioè altre vie che sanno assorbire le forme di energia intensa che, in condizioni normali, possono distruggere chi la riceve.

Una di queste vie speciali è quella del Vaso Ascendente che sale lungo la linea centrale del corpo. Quando tutti i cavi elettrici sono collegati tra loro, e sono state prese tutte le precauzioni opportune, siamo pronti per allacciarci all’alimentatore. Così assorbiamo la corrente elettrica senza avere dei danni, perché sappiamo condurre sia l’energia che sale verso l’alto che quella che scende in basso.

Aprire i canali energetici significa eliminare gli ostacoli che bloccano la forza del chi. I blocchi sono prodotti da tensioni fisiche, psichiche ed emozionali, ma tutte le correnti di energia che attraversano il corpo hanno origine da forze superiori all'uomo e possiedono l’armonia di quelle forze. Il flusso di quelle forze elimina i blocchi e le tensioni, perciò ripristina il flusso originale e risveglia le forze risanatrici che sono presenti in noi.

L'energia della linea anteriore del corpo è quella del Vaso Servo dalla natura fredda o yin, mentre la circolazione della linea dorsale ha natura calda o yang. I piedi sono il centro attraverso cui l’energia si scarica a terra, e attraverso i quali assorbiamo l’energia negativa che sale dalla Terra. Il vertice del capo è come un cavo che collega l’uomo con il Cielo, perciò è il polo positivo che attira l’energia del Cielo, delle stelle e soprattutto la forza del Sole.

Se queste vie sono collegate e fluide si riempiono di forza, perché avviene la circolazione di positivo e negativo. Abbiamo collegato al Microcosmo Energetico tutti gli organi del nostro corpo. A questo punto sarà sufficiente aprire le due vie principali per avere il processo di perfetta miscelatura di caldo e freddo ossia di forze yin e yang, perciò l’energia di Cielo e Terra circolano insieme. In questo modo il nostro Io fisico, emozionale e spirituale si rinnovano e possono ritrovano l'equilibrio dello stato naturale.

Ma ora è necessaria una parola in più sul ruolo dello spirito, infatti “shen” è la forza divina e soprannaturale che risiede nel corpo umano. Lo spirito è anche la forza dell’inconscio collettivo, perciò è il modo per avere accesso al serbatoio infinito. Un cercatore di immortalità non può non avere il desiderio di ridestare questa forza di enorme potenza. Così egli trova la pietra filosofale al suo interno e beve l’elisir di lunga vita che è lo sviluppo della sua individualità.

A questo punto l’adepto diventa come le “diecimila cose” assumendone tutte le forme e le caratteristiche, ma senza perdere il senso della sua individualità. Con tutte queste operazioni l’alchimista diventa il padrone del suo mondo, perché ha vinto i suoi opposti, lo yin e lo yang, il femminile e il maschile, l’ombra e la luce, il positivo e il negativo.

In lui avviene la trasformazione che è una completa metamorfosi. Tutta la sua materia grossolana si raffina e si sublima, finché l'adepto diventa un puro soffio, perciò l'adepto diventa come il chi. E poi si concretizza un'ulteriore volatilizzazione e avviene una coagulazione che è resa possibile dall'azione dello spirito, shen. Da questo momento in poi c'è la coincidenza degli opposti, e ogni propria attività sembrerà il frutto di forze superiori.

Buona erranza
Sharatan

4 commenti:

Daoist ha detto...

Brevemente: dove il Cielo e la Terra si uniscono, all'orizzonte, li è la porta dell'arcano mistero che da l'immagine del Tao; li è la dualità dello Jin e dello Yang. Li risiede il mutamento delle due forze motrici dell'inizio e della fine, mai concluso. Penso al completamente pieno e il completamente VUOTO ecc. Il resto non prefigura il "Vero Tao"; ma il tao relativo concepito dall'azione del limite umano, non il Tao che scatrurisce dal Non-Essere, ma l'essere con i limiti della mortalità.

Buona giornata.

Sharatan ain al Rami ha detto...

Beh, da come la capisco io, molto di ciò che dicono i cinesi può essere utile "concretamente" anche alla vita moderna.

Se la vediamo filosofica dovremmo pensare che l'uomo saggio si adegua al volere del Cielo. Il Tao è triplice, perché è composto dal Tao del Cielo, dal Tao della Terra e dal Tao dell'Uomo. Saldare tutto assieme è molto difficile!

Perciò credo che dobbiamo fare del nostro meglio e forse non tutto andrà nel modo che vorremmo, ma forse verrà un Immortale a indicarci la giusta Via ;-)
Un abbraccio

Daoist ha detto...

In realtà il pensiero Cinese si presta a diversissime interpretazioni, e bisognerà aver pazienza nella ricerca individuale.

Lao-tzu stesso nel Libro del Tao, se ne guarda bene a darne una definizione compiuta "...il Tao di cui si parla non è il vero Tao" ; e tale impostazione è dello stesso Chuang-tzu " alla domanda di un amico su come si possa identificare il Tao, risponde che esso può essere lo sterco del cavallo...Non si definisce nulla. Tuttavia si cerca di rendere l'idea-percezione del Tao attraverso le esperienze( in un percorso personale)...?

In Occidente verrebbe detto che il Tao potrebbe essere un'astrazione della stessa esistenza a 360°; tuttavia tutto dipende di quale VIA stiamo esplorando: Religiosa, filosofica, sciamanica, scientifica, letteraria, ecc. senza tralasciare la possibilità di incrociare aspetti con la pratica Zen.

Io, nel mio percorso ho scelto di muovermi nel filone che - nell'Universo fenomenico tutto è in relazione poichè IL TAO RELAZIONE.

Grazie per il tuo contributo ai commenti.

Buona giornata.

Sharatan ain al Rami ha detto...

Sono d'accordo sul fatto che tutti i cercatori della Via sono fratelli. Il vero Tao è relazione e contatto tra anime che cercano il benessere e l'armonia :-)

Un carissimo abbraccio