giovedì 9 ottobre 2014

Assolutamente liberi



“La mia unica preoccupazione è che gli uomini
siano assolutamente, incondizionatamente liberi.
La verità è una terra senza sentieri.”
(Jiddu Krishnamurti)

“L'uomo che dice: "Io voglio cambiare, dimmi come si fa", sembra molto sincero, molto serio, ma non lo è. Vuole un'autorità e spera che essa porti ordine in lui. Ma l'autorità potrà mai produrre l’ordine interiore? L'ordine imposto dall'esterno produce necessariamente disordine. Forse ne capite la verità intellettivamente, ma riuscite nella realtà ad attuarlo in modo che la vostra mente non rappresenti autorità alcuna, quella d'un libro, di un insegnante, d'una moglie o d'un marito, di genitori di amici o della società?

Poiché abbiamo sempre funzionato entro il modello di una formula, e la formula diventa ideologia e autorità; ma nel momento stesso in cui capite veramente che la domanda, "Come posso cambiare?" instaura una nuova autorità, avrete finito per sempre con l'autorità. Riprendiamo l'argomento con maggiore chiarezza.

Io vedo che debbo cambiare completamente dalle radici del mio essere; non posso più dipendere da una qualsiasi tradizione perché la tradizione ha prodotto questa colossale pigrizia, accettazione e obbedienza; non posso più in alcun modo contare su altri perché mi si aiuti a cambiare, si tratti pure di un maestro, d'un sistema, di una pressione o influenza esterna o interna. Che accade allora?

Prima di tutto, riuscite a rigettare ogni autorità? Se lo potete vuol dire che non avete più paura. Allora cosa avviene? Quando rigettate qualcosa di falso che vi siete trascinato dietro per generazioni, quando vi liberate di un qualsiasi fardello, che cosa avviene? Avete più energia, non è vero? Avete maggior capacità, più carica, più intensità e vitalità.

Se non lo sentite allora non vi siete liberati del carico, non avete estirpato il peso morto dell'autorità. Ma quando ve ne siete liberati e avete quell'energia del tutto esente da paura dalla paura di commettere un errore, dalla paura di far bene o male quell'energia, allora, non costituisce essa stessa un cambiamento?

Abbiamo bisogno di un'enorme dose di energia e la dissipiamo nella paura, ma quando c'è quell'energia che deriva dall'essersi liberato da ogni forma di paura, essa produce una radicale rivoluzione interiore. Voi non dovete fare niente perché avvenga. In tal modo rimanete soli con voi stessi; e questa è la condizione genuina per chi sia veramente serio su tutta questa faccenda; e dal momento che non state più cercando aiuto da niente e da nessuno, siete già liberi di scoprire.

E quando c'è libertà, c'è energia; e quando c'è libertà non si può fare niente di sbagliato. La libertà è assolutamente diversa dalla ribellione. Non vi è niente di simile all'agire bene o male quando c'è la libertà. Voi siete liberi e agite di conseguenza partendo da questo centro. E da questo momento non vi è più paura, e una mente che non abbia paura è capace di grande amore. E quando c'è amore può fare quello che vuole.

Ciò che ora dobbiamo cercare di fare, quindi, è studiare noi stessi, non secondo gli insegnamenti miei o di qualche analista o filosofo poiché se studiamo noi stessi secondo gli insegnamenti di qualcun altro, studiamo loro, non noi stessi quello che dobbiamo cercare di fare è studiare quello che realmente siamo.

Una volta che si è compreso che non dobbiamo dipendere da alcuna autorità esteriore nel generare una totale ribellione nella struttura della nostra psiche, compare la difficoltà immensamente più grande di rigettare la nostra autorità interiore, l'autorità delle nostre particolari piccole esperienze e il cumulo di opinioni, conoscenze, idee e ideali.

Avete avuto una esperienza ieri che vi ha insegnato qualcosa e quello che vi ha insegnato si trasforma in una nuova forma di autorità di un migliaio di anni. Per poterci comprendere non c'è alcun bisogno né dell'autorità di ieri né di quella di un migliaio di anni poiché noi viviamo le cose, sempre in movimento, sempre scorrendo, senza mai fermarci.

Quando ci guardiamo con la morta autorità di ieri non riusciremo a comprendere il movimento vivo e la bellezza e la qualità di questo movimento. Essere liberi da qualsiasi autorità, vostra o di qualcun altro, vuol dire morire a tutto ciò che appartiene allo ieri, di modo ché la vostra mente sia sempre fresca, sempre giovane, innocente, piena di vigore e di entusiasmo.

È solamente in un simile stato che si impara e si osserva. E per questo è necessaria molta consapevolezza, reale consapevolezza di quello che succede dentro di voi, senza tentare di correggerla o suggerirle quello che dovrebbe o non dovrebbe essere, poiché nel momento in cui voi la correggete stabilite una nuova autorità, il censore.

Ora dunque, insieme, tenteremo di studiare noi stessi non ci sarà una persona che spiega mentre voi leggete e siete d'accordo o no con lei intanto che seguite le parole sulla pagina; faremo piuttosto un viaggio insieme, un viaggio di scoperta negli angoli più segreti della nostra mente.

E per intraprendere un viaggio del genere bisogna viaggiare con poco bagaglio; non possiamo essere appesantiti da opinioni, pregiudizi e conclusioni tutto quel vecchio bagaglio che abbiamo messo insieme negli ultimi duemila anni e più. Dimenticate tutto quello che sapete su voi stessi; dimenticate tutto quello che avete pensato di voi; cominceremo come se non sapessimo niente.

La scorsa notte è piovuto molto, ed ora il cielo comincia a schiarirsi; è un nuovo fresco giorno. Affrontiamo questo fresco giorno come se fosse il solo giorno. Cominciamo insieme il nostro viaggio lasciandoci dietro tutti i ricordi di ieri e cominciamo a comprenderci per la prima volta.” (Jiddu Krishnamurti, Libertà dal conosciuto)

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