domenica 11 gennaio 2015

Risonanza



“Il Suono intesse tutta la conoscenza.
Tutto l’universo poggia sulla risonanza.”
(Vakya Padiya)

All’origine, il Signore Supremo era in stato di riposo, perché la quiete è il primo grado di realizzazione dell’Assoluto. Lo stato iniziale è una beatitudine assoluta che non comporta la presenza dei suoni, degli oggetti e delle idee divine, perciò non c'erano i nomi (nama) e le forme (rupa). Dal quel punto, Bindu, inizia l’impulso che fa avviare la Creazione e si mostra l’energia che mette in azione tutte le Forze. Tramite il Verbo si attua il movimento delle forze che scorrono nell’universo. Il Signore Supremo dice la Parola e le cose iniziano a essere, come dice la Genesi: “Dio disse ‘Sia la Luce’ e la Luce fu” e nei Veda: “All’inizio era Brahaman e con lui era Vak.”

La Parola è il Suono, insito in forma potenziale, in Brahaman e nasce da Lui sotto forma di Energia creatrice. La Creazione inizia dal movimento della Sostanza Cosmica e il Suono che viene prodotto mentre si attua la Creazione è il suono sacro OM. Così inizia tutta la realtà duale ossia la divisione della Coscienza in Spirito e Materia. Per questo, nell'induismo si pensa che ogni suono (ahatanada) discende da un suono non manifestato (anahatanada), la cui essenza è spirituale.

Il suono spirituale che è emesso dalla Creazione può essere udito da chi si mette sulla via dello yoga, e quando si ode quella Musica Suprema si prova una beatitudine non condizionata dai sensi. I mantra sono uno degli aspetti più profondi e importanti della tradizione indiana per questo motivo. L’elemento fondamentale della formula mantrica è Vak che indica sia il verbo “parlare” che il sostantivo femminile, perciò il termine ha una duplice valenza di “parola” e di “voce”” ossia del suono che la produce. La parola possiede un significato supremo (para), uno sottile (sukshuma), e un significato materiale (shula).

Nel significato supremo, Vak è Verbo Divino che svolge un’azione creatrice e possiede anche un effetto sottile e un effetto materiale. Quando la Divinità produce un movimenito tramite il suo Verbo, la Sua Parola diventa Para-Vak, ossia la Parola Suprema. L’impulso creativo di Dio avviene con il Verbo, perciò la “Parola sottile” avvia la creazione e, infine, entra nella realtà sotto forma di Suono. Il Suono che viene emesso dall’Uovo Cosmico proviene dal suo stadio più elevato, in cui c'è Brahaman.

Da quel luogo che diventa la Matrice sonora si genera Shabda cioé il Suono che si manifesta negli uomini come lettere e come linguaggio parlato. Se la filosofia indiana dice che l’uomo conosce il mondo tramite i sensi, questo non va riferito alla capacità percettiva del soggetto, ma alle facoltà mentali che vengono sollecitate dai suoi sensi. Il movimento della sostanza viene colto dalla mente e dall’orecchio in forma di suono, ma l’occhio lo percepisce nella forma o nel colore, e la lingua lo riconosce come gusto.

Se riuscissimo a sentire il suono che è prodotto dalla Forza Creatrice potremmo sapere il nome archetipo di tutte le cose, ma le nostre orecchie non sono in grado di farlo. Solo uno yogi sa farlo e può tramandare quell’insegnamento ai suoi discepoli. I “mantra rivelati” sono i Mantra-Shastra che contengono i Bija-Mantra cioè i “mantra seme” che contengono i suoni archetipi delle cose. La tradizione indiana dice che tutto il mondo è nato da un suono spirituale, e che il Suo nome è Shabda-Brahaman.

Gli indù dicono che la via evolutiva dell’universo si svolge dal piano sottile non-manifesto al piano materiale manifestato, che Maya ci permette di conoscere. La Creazione possiede 3 gradi di emanazioni con cui lo Spirito scende dai piani spirituali a quelli materiali. Il primo grado di emanazione è quello sottile, Para, mentre il secondo ne fa ancora parte ma gli è inferiore e viene detto Pashyanti, mentre il terzo è Madhyama, e non fa parte del piano materiale ma gli è molto vicino.

Anche il suono articolato possiede due forme ossia la forma sottile e quella grossolana. I suoni hanno un grande potere che non si attiva con il pensiero concettuale, ma che risveglia le potenzialità che sono radicate nel profondo della coscienza di chi parla. I maestri indù dicono che possiamo conoscere il mondo tramite due modi diversi di vedere. Possiamo conoscere usando la ragione immanente che è collegata al mondo materiale oppure possiamo usare la mente trascendente collegata al mondo divino.

L’efficacia del suono è sempre collegata agli archetipi ossia alle energie sottili che sono collegate ai suoni. Ma, il potere del suono è collegato per affinità con "qualcosa" che è legato a chi parla, e "qualcosa" di simile o affine che è insito nell’energia che si evoca. La via della consapevolezza della struttura e dell’essenza dell’universo è collegata alla prima vibrazione della Sostanza Cosmica, cioè al sacro OM. Il mantra fondamentale è OM che deriva da AUM e corrisponde ai 3 suoni che sono correlati agli dei Brahama, Vishnu e Shiva.

AUM corrisponde alle 3 grandi divinità dei Veda, ai 3 stati di coscienza e ai 3 mondi, perciò la sacra sillaba indica l’Anima Suprema, Brahaman, e rivela la Trinità dell’Unità. Il mantra dei mantra è composto dalle 3 lettere che indicano i 3 piani dell’universo, in cui la A è il piano materiale, la U è quello sottile, e la M è quello causale ovvero l'aspetto non manifesto. Tutta la Creazione è retta dalle 3 Energie simboleggiate dalle 3 lettere. La vita animata universale è retta da 3 condizioni di coscienza: il sonno, il sogno e il risveglio. Il sonno è A e rappresenta il mondo materiale, il sogno è U e rappresenta il lato sottile mentre il risveglio è lo stato causale della M.

Nell'essere umano, la A è correlata con il suo veicolo fisico, la U con il suo corpo sottile o psichico-eterico e, la M è correlata con il corpo causale e il Puro Spirito. Il mantra OM è indicato pure come il “veicolo del prana”, Pranava, perchè il soffio divino scorre in tutte fe forme viventi. Il prana proviene dalla Sostanza Cosmica perciò vi ritorna alla morte del corpo fisico. Nell’universo nulla va perso, ma tutto viene trasformato e tutto è trasformabile. Ogni vita è come un nodo sulla Corda della Coscienza Cosmica che risuona mentre scorre: il nodo è annodato alla nascita e viene sciolto alla morte.

Gli indù dicono che, in origine, avvenne “l'addensamento” di una vibrazione rarefatta e sottile. E che, in seguito, dalla vibrazione originaria discesero piani successivi inferiori sempre più grossolani finché nacque la materia. Il rapporto tra Spirito e Materia non va pensato in maniera duale, ma va pensato come una differenziazione di energie sempre più dense. Perciò, in tutte le forme materiali è contenuto una forma di energia. Il suono dell'AUM è collegato anche alle 3 fasi respiratorie, in quanto la A è collegata alla respirazione addominale, la U alla respirazione toracica, e la M alla respirazione clavicolare.

Le ruote delle energie sono i chakras, che concentrano e distribuiscono l’energia pranica che scorre nel corpo, infatti sono posti sulla via che scorre dal capo e arriva alla base della colonna vertebrale. Il processo di “solidificazione” dell’energia che scende dall’alto e va verso il basso causa un “depotenziamento” qualitativo e quantitativo dell’energia, poiché l'effetto vibratorio scende dalla nota alta a quella bassa. Lo Spirito suona e il corpo risponde come una cassa di risonanza perché i nostri chakras sono molto sensibili ai suoni.

Buona erranza
Sharatan

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