mercoledì 10 giugno 2015

Il ministro e la cortigiana



“L’uomo che sa come risolvere le difficoltà
le affronta prima che esse insorgano.
L’uomo che sa come sconfiggere i nemici
li affronta prima che divengano pericolosi.”
(Du Mu)

Yu Chien era il signore del regno di Yueh e Fan Li era il suo primo ministro e il suo più fidato consigliere. Ma il signore di Yueh era un sovrano fiero e molto ostinato, perciò non era facile essere al suo servizio. Un giorno, a dispetto dei consigli dei suoi ministri, il signore di Yueh decise di sfidare il signore di Wu in battaglia, ma venne sconfitto. Yu Chien fu preso prigioniero e le sue terre divennero uno stato vassallo. Invece il suo nemico Fu Ts’o, signore di Wu, era un uomo freddo, sospettoso e calcolatore che non si fidava di nessuno, neppure dei suoi più saggi consiglieri.

Fu Ts’o aveva ereditato un regno molto ricco e fertile, ma era un uomo molto ambizioso che amava allargare il suo territorio con guerre fortunate. La conquista delle ricche terre di Yueh era giunta al momento opportuno, perciò il signore di Wu volle essere sicuro che il suo prigioniero divenisse un vassallo docile e compiacente. Yu Chien venne alloggiato in una casa confortevole e ben sorvegliata dove veniva trattato con tutti gli onori, riceveva i cibi migliori e si intratteneva con la compagnia femminile più piacevole.

Se non fosse stato per merito di Fan Li, Yu Chien, sarebbe rimasto per sempre nella sua prigione dorata. Ma il primo ministro aveva voluto seguire volontariamente il suo signore nell’esilio. Infatti fu portato anche lui a Wu, come ostaggio, causando la gioia di Fu Ts’o che temeva l'intelligenza dell’ex ministro di Yueh. Il signore di Wu, Fu Ts’o, pensò che averli vicini e sotto controllo fosse una fortuna. Ne avrebbe potuto controllare meglio le mosse piuttosto che lasciare il pericoloso ministro, a Yueh, perciò libero di complottare per liberare il suo signore.

Così trascorsero alcuni mesi mentre il signore di Yueh sembrava apprezzare sempre di più i vantaggi della sua prigione dorata. Allora Fan Li comprese che il suo signore stava dimenticandosi del suo trono perciò gli disse: “Signore, il tuo primo scopo è quello di liberare il tuo regno. Non puoi lasciarti andare ai piaceri e dimenticare che il tuo popolo sta aspettando il tuo ritorno. Il dovere di un sovrano che è stato sconfitto è quello di riconquistare il trono che gli è stato sottratto!”

L’animo di Yu Chien fu turbato da quel discorso perciò, da allora, signore e ministro iniziarono a complottare per tornare a Yueh. Iniziarono una finzione infatti, di giorno, il sovrano continuava a fare una vita dissoluta. Ma, di notte, dormiva su un duro giaciglio e beveva delle pozioni amare per ricordare l’amarezza dell’esilio. Intanto Fan Li raccoglieva informazioni sul signore di Wu per capire quali fossero i suoi punti deboli.

Fu così che scoprì che l’unica debolezza di Fu Ts’o era una passione smodata per le belle donne. E la fortuna gli portò l’occasione di sfruttare quella preziosa informazione. Infatti, Fu Ts’o chiese che gli fossero portate le più belle cortigiane di Yueh in aggiunta al tributo che lo stato sconfitto gli versava regolarmente. Fan Li, in veste di ex primo ministro di Yueh chiese di essere mandato a fare la selezione delle bellezze locali adducendo la scusa che conosceva molto bene dove trovarle.

Una volta che fu arrivato nella capitale, mentre faceva la selezione, ebbe la visita di una donna molto bella e di nobile aspetto. Fan Li restò meravigliato dalla bellezza e raffinatezza della visitatrice e chiese: “Come mai una donna del vostro rango vuole servire il tiranno che ha sconfitto il suo paese?” La donna rispose: “Il mio nome è Hsi Shih e sono di nobile origine perciò servo solo il signore di Yeuh, ma sono disposta a tutto per aiutare Yu Chien a riconquistare il suo regno.”

A quelle parole, Fan Li sorrise e disse: “Finalmente ho incontrato uno spirito che è affine al mio spirito. Finalmente ho incontrato qualcuno di cui posso fidarmi.” Infatti trascorsero la notte a parlare per conoscersi meglio e concordare un piano per liberare Yu Chien e sconfiggere Fu Ts’o. Dopo alcuni giorni Fan Li ritornò alla corte di Wu con la bella Hsi Shih nascosta nel gruppo di cortigiane chieste dal signore di Wu.

Quando Fu Ts’o la incontrò ne fu ammaliato. Il sovrano fu colpito dalla sua bellezza, dall'intelligenza e dal nobile contegno, perciò la fece nominare prima concubina fin dal loro primo incontro. Hsi Shih iniziò a occupare tutto il suo tempo libero, poi Fu Ts’o iniziò a trascurare per lei anche gli affari di stato. Allora l'affascinante cortigiana fu certa di averlo ammaliato. La sua prima mossa fu quella di sfruttare la natura diffidente e sospettosa del sovrano perciò fece diffondere, a corte, alcune voci su presunti complotti per detronizzarlo.

La conseguenza fu che il re fece giustiziare i suoi più fedeli collaboratori con l’accusa di tradimento contro il regno di Wu. La seconda mossa della bella fu quella di farsi rivelare la posizione delle guarnigioni di Wu e i punti di maggiore forza e debolezza dei comandanti di quelle postazioni. In poco tempo, Fan Li e la bella Hsi Shih raccolsero tutte le informazioni necessarie per sconfiggere il regno di Wu.

A Hsi Shih toccò la mossa finale cioè convincere il signore di Wu a far tornare Yu Chien a Yeuh. Un giorno che Fu Ts’o era di buonumore iniziò a dirgli: “Yu Chien è un fallito, è un ubriacone che sperpera il tuo oro in festini e bagordi con vagabondi e donne. Non mi sembra che sia una minaccia per il regno, piuttosto mi sembra una spesa inutile. Non vedo perché dovresti mantenerlo. Perché non lo rimandi a casa sua e risparmi l’oro che spendi per il suo mantenimento?”

Fu Ts’o si convinse e, contro il parere dei suoi ministri, acconsentì a farlo partire. Quando Yu Chien fu ritornato nel suo regno, lui e Fan Li si armarono e invasero lo stato di Wu. Usando le informazioni raccolte da Hsi Shih riuscirono a conquistarlo velocemente. Dopo la sconfitta di Wu, Yu Chien chiamò tutti i consiglieri più fedeli e li ricompensò con ricchi doni. Al suo primo ministro, Fan Li, disse: “Esprimo la mia gratitudine particolare a te ed a Hsi Shih. Senza di voi non avrei vinto perciò desidero che resti primo ministro. Vi concedo la libertà di scegliere tutte le terre e l’oro che vorrete.”

Fan Li rifiutò con garbo dicendo: “Abbiamo sconfitto il nemico più insidioso. Ora il paese è libero e tu sei un signore molto saggio. Saprai governare anche senza il nostro aiuto. Io e Hsi Shih abbiamo deciso di partire al più presto. Desideriamo esplorare le montagne e i mari del Sud.” Yu Chien restò lusingato dal bel discorso di Fan Li e gli concesse il permesso di partire. Ma, prima di congedarlo gli disse: “Sei libero di andare, ma se avessi bisogno di averti ancora al mio servizio ti chiederò di tornare.”

Quella notte stessa Fan Li e Hsi Shih misero tutti i loro averi su un battello e salparono. Mentre erano diretti verso il Sud, Hsi Shih chiese a Fan Li: “Perché hai rifiutato l’offerta del sovrano?” Fan Li rispose: “Yu Chien il vincitore non era come Yu Chien il prigioniero. Adesso Yu Chien è nostro amico perché pensa che può aver bisogno di noi. Ma tra un po’ di tempo il suo potere si sarà rafforzato, e avrà paura che noi potremmo diventare un pericolo. Oggi è generoso, ma domani vorrà la nostra testa perciò è meglio scappare quando ancora ne abbiamo l’occasione.”

Fan Li e Hsi Shih nascosero la loro vera identità e viaggiarono molto nei mari del Sud. Infine trovarono una bella cittadina della Cina meridionale dove si fermarono. Fan Li diventò un uomo di affari ma, nonostante accumulasse una grande fortuna, i due non ostentarono la loro ricchezza. Essi non amavano il lusso sfrenato e non parlarono mai del loro passato. Anche gli amici più intimi non seppero mai che le loro menti brillanti avevano progettato la conquista del regno di Wu da parte del regno di Yueh.

Buona erranza
Sharatan

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