venerdì 26 febbraio 2016

Incontri con lo Spirito



“Lo Spirito come il vento, soffia dove vuole.”
(Giovanni 3,8)

Dentro a ogni uomo fisico esiste un uomo interno, un secondo uomo. Gli uomini sono composti da due entità, di cui una è quella costituita dal corpo fisico e dal corpo eterico: essa è fatta in modo da poter entrare in rapporto con il mondo fisico. Invece, l’uomo interiore è la parte che è composta dal corpo astrale e dall’io, perciò è una parte più giovane di quella fisica. Queste due parti corrispondono all’uomo esteriore e all’uomo interiore ma, in futuro, avremo altre tre parti che dovremo sviluppare con il proseguire dell’evoluzione.

In futuro avremo il sé spirituale che si formerà nell’evoluzione planetaria di Giove, avremo lo spirito vitale nell’epoca di Venere, e avremo il vero e proprio uomo-spirito che sarà formato nell’epoca di Vulcano. In futuro, le gerarchie spirituali ci doneranno altri tre gradi evolutivi futuri. Ma, già da adesso, abbiamo una predisposizione ad essere molto di più che uomini composti da quattro parti perché portiamo già, in noi, il germe del sé spirituale, dello spirito vitale e dell’uomo-spirito.

Il nostro io deve incontrare il futuro sé spirituale affine alla gerarchia degli Angeli che è la più vicina agli uomini. In futuro potremo incontrare anche l'essere che fa parte della gerarchia degli Arcangeli che ci darà la possibilità di sviluppare lo spirito vitale. Poi incontreremo un essere che proviene dalla gerarchia degli Archai che ci darà la possibilità di sviluppare l’uomo-spirito.

Se pensiamo l’essere della gerarchia degli Angeli come lo si pensava nell’antichità, dobbiamo pensare ad un essere simile al Genio-guida. Plutarco diceva che oltre all’anima che veniva calata nell’uomo, c’era una parte che restava sospesa al di sopra del suo capo. Questa entità che è più pura dell’uomo ha l’apparenza di una stella che veniva chiamata il suo Genio, la sua Guida, il suo Daimon. Questa entità elevata ha il compito di guidare l’uomo, e il saggio la segue molto volentieri.

Plutarco diceva che la parte spirituale dell’uomo doveva essere vista insieme alla sua parte fisica sebbene sia qualcosa di speciale e sia superiore all’uomo, e Paracelso diceva la stessa cosa. Il Genio personale non è altro che il sé spirituale cioè l’essere in divenire che viene mediato dall'entità che fa parte della gerarchia degli Angeli. Le persone del mondo le vediamo nel muoversi verso di noi, invece gli esseri spirituali vanno visti in alcuni fenomeni che non valutiamo nel loro significato occulto.

Ma come avvengono questi incontri con lo Spirito? Il primo incontro è quello che avviene con la gerarchia degli Angeli che accade durante il normale sonno cioè alla metà del sonno. A metà di un sonno abbastanza lungo, si vive un’unione intima con il nostro futuro sé spirituale. Nel sonno accade l’incontro con le qualità spirituali del nostro futuro sé spirituale, infatti si vive l’incontro con il nostro Genio.

Ogni notte avviene l'incontro, perciò il senso di soddisfazione che prova l’anima nell’incontrare il mondo spirituale dipende dal perdurare dell’effetto che ricaviamo nell’incontro con il nostro Daimon. Attualmente l’incontro avviene in modo incosciente per la maggioranza delle persone. Ma, in futuro, l’incontro sarà vissuto in modo sempre più cosciente. E questo avverrà quando saremo capaci di accogliere questi concetti, cioè quando la nostra anima sarò divenuta più sensibile e più recettiva.

Solo il mutare del nostro atteggiamento consentirà alla nostra anima di affinarsi e di riuscire a penetrare in modo più profondo nella nostra vita intima. L’incontro con il Genio-guida potrà giungere alla nostra coscienza, ma la visione che abbiamo di questi fatti è ancora limitata e troppo materialistica perciò questi concetti non sono ancora adatti alla nostra capacità di comprensione. La nostra anima non è ancora consapevole di quello che gli accade durante la notte.

Quando avremo approfondito questi concetti acquisiremo una maggiore comprensione e l’incontro avverrà -notte dopo notte- in modo sempre più naturale e più consapevole per tutti gli uomini. L’incontro con il Genio-guida avviene alla metà del sonno, ma il momento in cui l’io può farlo dipende dalla nostra libertà. Il secondo tipo di incontro, invece non possiamo spostarlo perché quello che è collegato maggiormente al corpo astrale e al corpo eterico.

Tutto quello che è legato all’io e al corpo fisico può essere spostato molto di più. Il secondo tipo di incontro è più legato all’ordine del macrocosmo perché è legato al corso dell’anno così come il primo incontro è collegato al corso del giorno. Sappiamo che la nostra vita cambia nel corso dell’anno, infatti l’estate quando il sole ci riscalda veniamo sottratti alla vita fisica, mentre l’inverno dipendiamo molto più dalla vita fisica e da noi stessi.

Nella stagione invernale, il nostro spirito si stacca molto più sia dalla terra che dalla nostra vita fisica perciò siamo più collegati al mondo spirituale. Infatti la festa di Natale è fissata in un momento in cui la terra e gli uomini sono rivolti verso lo spirito, e lo spirito ci è più vicino. Nel periodo che intercorre tra il Natale e il Capodanno avviene l’incontro del corpo astrale con lo spirito vitale.

La vicinanza con il Cristo si basa sull’incontro con lo spirito vitale, infatti il Cristo si manifesta tramite lo spirito vitale e si mostra tramite l’incontro con un essere appartenente alla gerarchia degli Arcangeli. Per mezzo di questo incontro siamo più vicini al Cristo, perciò l’incontro di cui si dice può essere visto come l’incontro con il Cristo che avviene nella parte più profonda e intima dell’anima umana.

Se l’uomo spiritualizza il suo sentimento può sentire l’effetto dell’incontro tra il sé spirituale e il Cristo. La stessa cosa accade, nella veglia, quando sentiamo l’effetto benefico dell’incontro con il nostro Genio. È così che accade nel tempo che intercorre tra il Natale e la Pasqua che è un periodo più favorevole per essere consapevoli della vicinanza tra l’uomo e il Cristo Gesù. Il periodo di Natale è legato agli avvenimenti terreni mentre il periodo della Pasqua è legato agli avvenimenti del cielo.

La Pasqua viene fissata nella prima domenica successiva alla prima luna piena dopo l’equinozio di primavera, invece il Natale è collegato ai fenomeni della terra. Il Natale è collegato alla terra e la Pasqua è collegato al cielo, perciò il Venerdì Santo è collegato al mistero del Golgota con il quale il Cristo si è compenetrato nella terra. Per questo, nel tempo che segue la Pasqua sentiamo che il Cristo cammina con l’uomo perché Egli penetra in noi e ci accompagna nel nostro cammino.

Nel corso dell’anno, in estate - soprattutto nella notte di san Giovanni - l’uomo si collega con il macrocosmo in modo diverso, infatti il nostro ritmo cambia e si accorda con la vita della terra che muta durante il corso dell’anno. Il terzo incontro è quello che avviene con l'essere che appartiene alla gerarchia degli Archai. Questo incontro ci avvicina all’uomo spirito che diverremo nell’epoca di Vulcano.

E se il secondo incontro avviene con il Cristo, per il terzo incontro si deve pensare al nostro Principio-Padre, ovvero a quello che la religione considera come la base del mondo creato. Il terzo incontro ci collega intimamente al macrocosmo, infatti ci collega all’universo divino-spirituale. Quindi vediamo che il corso del giorno prevede l’incontro con il nostro Genio-guida, il corso dell'anno prevede l’incontro con il Cristo e il corso della nostra vita viene indicato nella vita dei Patriarchi di 70 anni che era collegato con il Principio-Padre.

Nell’età tra i 28 ed i 42 anni ci prepariamo in modo non cosciente ad avere l’incontro con il nostro Principio-Padre. L’educazione che abbiamo ricevuto produce una forte ripercussione su questo incontro. L’educazione che abbiamo ricevuto deve rendere possibile che, quando l’incontro ci sarà, noi lo possiamo affrontare avendo il sentimento della magnificenza del mondo. Dovremo avere il senso della grandezza e bellezza del mondo, e la percezione che la sublime perfezione dei suoi fenomeni viene dal Padre.

Attualmente l’uomo viene molto ridotto nella sua capacità di fare l’incontro con il Principio-Padre se la sua formazione non ha saputo far sviluppare questa sensibilità dell’anima. Se l’anima non sviluppa questo sentimento di venerazione e di riverenza per il Principio-Padre saremo impreparati a fare questo incontro. L'incontro avverrà nell'atto del nostro trapasso e noi dovremo affrontarlo colmi di bellezza e di venerazione per il Padre, perché quello sarà l'ultimo atto d'amore che gli offriremo stando sulla terra.

Buona erranza
Sharatan

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