lunedì 20 giugno 2016

I filtri della mente



“Quello che sussiste nella mente, viene costantemente filtrato. Quali sono questi filtri? Paure, desideri, relazioni, convinzioni, abitudini e condizionamenti. Essi selezionano ciò che viene percepito dai nostri sensi. Non ho sensazioni reali, ma reagisco alle immagini sostanziate della mia mente. Posso guardare qualcuno, scorgere in lui un americano e provare un sentimento positivo; chiunque altro, guardando la medesima persona, può provare un sentimento opposto. Si vede un essere umano o un’immagine?

Dalla reazione degli altri si può capire se state rispondendo all’impulso del qui e ora o ad un’immagine precostituita. Quando desiderate qualcosa, prestate attenzione a molte cose di cui altri non si rendono conto. Una madre può dormire profondamente anche in mezzo al baccano, ma si sveglia al primo sospiro del proprio bambino. Perché? I suoi sensi filtrano gli altri suoni. Avviene qualcosa dentro di noi. Esiste come un sensore, che agisce su ciò che viviamo. Tale percezione dipende dal condizionamento ricevuto in passato.

Se qualcuno si considera inferiore in un ambito, continuamente capterà segnali che gli confermano la sua idea. Noi ci confermiamo sempre nelle nostre convinzioni. Se penso che gli americani abbiano determinate caratteristiche, percepirò in loro quello che confermerà la mia convinzione. Viviamo quindi con il risultato di tanti processi selettivi, filtri e soggettivismi. In realtà cosa esiste nella nostra mente?

Aggiungiamo alle immagini le nostre costruzioni mentali e valutazioni: “Questo è buono, questo è cattivo, giusto, sbagliato, ecc…” In realtà non esiste né bene, né male negli uomini e nella natura. Esiste soltanto una valutazione mentale imposta a questa o a quella realtà. Queste valutazioni possono essere: quale squadra è buona, quale la migliore, quando una vittoria è buona o quando è cattiva?

In realtà esiste solo un gioco e le persone che vi partecipano, una palla che viene lanciata, calciata, colpita. Palla e giocatori si spostano da una parte all’altra del rettangolo di gioco. A queste azioni gli uomini aggiungono le proprie specifiche valutazioni; fanno il tifo più per una maglia o per un concetto che per la realtà esistente. Applaudono molto più il proprio condizionamento e le proprie preferenze che non la realtà osservata. Non è da sciocchi?

Gli uomini finiscono in questa confusione abituale perché corrono dietro alle cose come sciocchi, senza sapere cosa sono. Alla realtà continuano ad aggiungere i propri filtri, le proprie valutazioni e desideri. Introducono il bene e il male nella realtà come se stessero gonfiando un palloncino. Sostengono che alcune cose sono desiderabili, altre indesiderabili; alcune giuste, altre sbagliate. Le cose però sono come sono, che le capiamo oppure no.” (Anthony De Mello)

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