martedì 15 novembre 2016

L'approccio complessivo



“Non ferire chi come te cerca la felicità,
se vuoi essere felice.”
(Dhammapada)

“Un giorno vidi dei giovani che raccoglievano fiori. Non volevano offrirli a nessun dio; stavano soltanto camminando e senza pensarci strappavano i fiori e li gettavano via. Vi siete mai osservati quando fate così? Mi domando perché lo facciate. Mentre camminate spezzate un ramoscello, ne strappate le foglie e poi lo buttate via. Avete mai osservato questa azione involontaria da parte vostra?

Anche gli adulti lo fanno, hanno questo modo di esprimere la loro brutalità interiore, quella tremenda mancanza di rispetto per le cose viventi. Parlano di nonviolenza, ma ogni cosa che fanno è distruttiva. È comprensibile che cogliate un fiore o due per metterveli tra i capelli, o per darli a qualcuno che amate; ma perché strappate i fiori a viva forza? Gli adulti sono imbruttiti dalla loro ambizione, si massacrano gli uni con gli altri nelle loro guerre e si corrompono con il denaro.

Essi compiono azioni ripugnanti e apparentemente i giovani, qui come ovunque, seguono le loro tracce. L’altro giorno ero fuori a passeggio con uno dei ragazzi e siamo giunti vicino a una pietra sulla strada. Quando l’ho rimossa lui mi ha chiesto perché lo facessi. Questo che cosa indica? Non è forse una mancanza di considerazione e rispetto? Voi mostrate rispetto perché costretti dalla paura, non è così?

Scattate prontamente in piedi quando uno più anziano di voi entra nella stanza, ma questo non è rispetto, è paura; perché se davvero provaste rispetto non distruggereste i fiori, rimuovereste una pietra sulla strada, badereste agli alberi e aiutereste a curare il giardino. Ma, che siamo vecchi o giovani, noi non abbiamo un autentico sentimento di sollecitudine. Perché? Perché non sappiamo cos’è l’amore.

Capite che cos’è il semplice amore? Non la complessità dell’amore sessuale, e neppure l’amore di Dio, ma soltanto l’amore, essere teneri, gentili nell’approccio complessivo a ogni cosa. A casa non avete sempre questo semplice amore, i vostri genitori sono troppo occupati; a casa può non esserci un affetto autentico, nessuna tenerezza perciò voi arrivate qui con quel patrimonio di insensibilità e vi comportate come chiunque altro.

Ma come può venire alla luce questa sensibilità che vi rende attenti a non fare nessun male alle persone, agli animali, ai fiori? Siete interessati a tutto questo? Dovreste esserlo. Se non vi interessa essere sensibili, allora tanto varrebbe morire - e la maggior parte delle persone è come se fosse già morta. Anche se mangiano tre pasti al giorno, hanno un lavoro, procreano, guidano l’automobile, vestono abiti fini, tali persone sono come morte.

Sapete che significa essere sensibili? Significa, sicuramente, avere un sentimento di tenerezza per tutto: vedere un animale che soffre e fare qualcosa per lui, rimuovere una pietra dal sentiero perché molta gente ci cammina a piedi nudi, raccogliere un chiodo dalla strada perché qualcuno potrebbe forare una gomma. Essere sensibili significa provare sentimenti per le persone, per gli uccelli, per i fiori, per gli alberi, non perché sono vostri ma soltanto perché siete desti di fronte alla straordinaria bellezza delle cose.

Ma come si ottiene questa sensibilità? Quando siete profondamente sensibili, è naturale che non strappiate i fiori; c’è un desiderio spontaneo di non distruggere le cose, di non far male alle persone, il che significa avere autentico rispetto e amore. Amare è la cosa più importante nella vita. Ma che cosa intendiamo per amore?

Quando amate qualcuno perché quella persona in cambio vi ama, sicuramente questo non è amore. Amare è avere quello straordinario sentimento di un affetto che non chiede nulla in cambio. Potete essere molto intelligenti, superare tutti gli esami, prendere un dottorato e raggiungere una posizione elevata, ma se non avete questa sensibilità, questo sentimento di semplice amore, il vostro cuore sarà vuoto e voi sarete infelici per il resto della vostra vita.

Perciò è importantissimo che il cuore si riempia di quel sentimento affettuoso, perché allora non distruggerete nulla, non sarete crudeli, e non ci saranno più guerre. Allora sarete degli esseri umani felici, e poiché sarete felici non pregherete, non cercherete Dio, perché quella felicità stessa è Dio. Ma perché viene alla luce questo amore? Sicuramente l’amore deve iniziare dall’educazione, inizia dal maestro.

Se oltre a darvi informazioni sulla matematica, sulla geografia o sulla storia, l’insegnante ha in cuor suo quel sentimento di amore e ne parla. Se rimuove spontaneamente la pietra dalla strada e non permette al servitore di fare tutti i lavori più umili, se nella conversazione, nel lavoro, nel gioco, quando mangia, quando sta con voi o da solo, prova quel sentimento strano e ve lo fa notare spesso, allora anche voi sapete cos’è l’amore.

Potete avere una pelle luminosa, un bel viso, potete indossare un bel vestito o essere grandi atleti, ma senza l’amore nel vostro cuore siete esseri umani brutti oltre ogni limite. Quando amate il vostro viso, sia esso anonimo o bello, è radioso. Amare è la cosa più grande della vita, ed è molto importante parlare d’amore, provarlo, nutrirlo, custodirlo; diversamente si dissipa rapidamente, perché il mondo è troppo brutale.

Se da giovani non provate amore, se non guardate con amore le persone, gli animali, i fiori, quando sarete cresciuti scoprirete che la vostra vita è vuota. Sarete del tutto soli e le ombre cupe della paura vi seguiranno sempre. Ma, nel momento in cui avete in cuor vostro quella cosa straordinaria chiamata amore e ne sentite la profondità, la delizia e l’estasi, scoprirete che per voi il mondo si è trasformato.“

(Jiddu Krishnamurti, La ricerca della felicità, Mondadori ed.)

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